Ariadne’s echo – Monteverdi Festival 2025, Cremona
Il primo concerto del Monteverdi Festival 2025, prende vita in un luogo particolare e non sempre accessibile: l’aula magna dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Cremona. Un progetto musicale che parte dal celeberrimo frammento del Lamento di Arianna del 1623 e tocca svariati autori e pezzi coerentemente scritti fra il 1600 ed il 1700. E non poteva allora esserci scelta migliore della ex chiesa del complesso monastico di Santa Monica, attuale aula magna della Cattolica, dove spiccano gli affreschi del pittore fiammingo Robert de Longe (Bruxelles 1646 – Piacenza 1709), e del cremonese Giuseppe Natali (Casalmaggiore, 1652 – 1722), una splendida sinestesia fra pittura e musica che ha reso specialissimo questo concerto.
A poche ore dall’inaugurazione, con la nuova produzione di Il ritorno di Ulisse in patria, della quarantaduesima edizione del Monteverdi Festival, sale su questo particolare palco un’artista di eccezione, Roberta Mameli, tra gli attuali interpreti di riferimento del repertorio barocco. Tema centrale del programma, frutto di una fortunata collaborazione artistica tra il soprano e Andrés Locatelli con il “suo” ensemble Theatro dei Cervelli, è l’analisi introspettiva dell’emotività femminile, declinata secondo differenti forme e soluzioni stilistiche del periodo seicentesco.
Centrale, in tal senso, è il tema del lamento, dolente rappresentazione di uno strazio interiore, opportunamente enfatizzato da costruzioni musicali di rilievo.
In apertura di serata, dunque, il doveroso omaggio al “lamento” per eccellenza, quello di Arianna, tra le pagine più celebri dell’intera poetica monteverdiana. L’esecuzione qui proposta, in un adattamento ritmico di sapore ottocentesco a cura di Alessandro Parisotti, viene esaltata dalla vocalità, rigorosa ed asciutta di Roberta Mameli, nella quale apprezziamo, sin dai primi versi, l’eloquenza e la chiarezza espressive.

Subito dopo, ascoltiamo il Lamento d’Olimpia, Mezza tra viva e morta, di attribuzione anonima. Una pagina dalla scrittura morbida e raffinata, sorretta da un meraviglioso dialogo tra l’interprete e il basso continuo.
A seguire, il primo intermezzo musicale della serata, la Toccata per la levatione di Girolamo Frescobaldi, sbalzata con rigore contrappuntistico da Flora Papadopoulos, all’arpa, in una atmosfera di intimo raccoglimento.
E’ il momento del ritorno sul palco di Roberta Mameli, di ammaliante bellezza nel suo abito da sera di colore rosso.
Con Potesti i lini sciogliere, cantata di Luigi Rossi, siamo dinnanzi ad una rappresentazione più delicata e sfumata del lamento. E, anche in questo caso, il piacere dell’ascolto risiede nella intensità e nella luminosità della Mameli, precisissima nel porgere la frase e nell’articolazione del fraseggio.
Il secondo intermezzo musicale è affidato al flauto, suonato da Thomas Locatelli, che si prodiga nella ciaccona S’io mi parto o mio bel sole di Domenico Mazzocchi. Una pagina dalla scrittura piuttosto lineare ed immediata, pervasa da una atmosfera meditativa.
Il fulcro emotivo della serata viene raggiunto nel brano successivo, Abbattuto al suolo, cantata di Marco Marazzoli. Una pagina dalla potente valenza espressiva, nelle cui pieghe si insinua il magistero della Mameli, fraseggiatrice appassionata e vocalista di rango.
L’ultimo intermezzo strumentale, a seguire, è Marizápalos di Gaspar Sanz; una costruzione musicale dominata dalle atmosfere andaluse, magnificamente interpretate da Leon Jänicke.
La conclusione della serata è affidata a O me infelice (Falsirena disperata), un brano segnato da una pronunciata drammaticità, un pathos di grande intensità che la Mameli riesce a veicolare attraverso la pienezza e la brillantezza di un canto dispiegato e naturalmente espressivo.
Giunge così al termine questo concerto dal programma tanto ricercato nel quale brillano, tra l’altro, la perizia esecutiva e il rigore stilistico dei musicisti del Theatro dei cervelli.
Un serata di bella e buona musica, giustamente premiata dai calorosi applausi del pubblico presente.
Ariadne’s Echo
Musiche di C. Monteverdi, G. Frescobaldi, L. Rossi, D. Mazzocchi, M. Marazzoli, G. Sanz
Programma a cura di Eugenio Refini & Andrés Locatelli
Roberta Mameli – soprano
Andrés Locatelli – direzione e flauto
THEATRO DEI CERVELLI
Guillaume Haldenwang – cembalo
Leon Jänicke – tiorba e chitarra
Ludovico Minasi – violoncello
Flora Papadopoulos – arpa
Andrés Locatelli– flauto
FOTO: Monteverdi Festival 2025