Spettacoli 2022

Valige d’occasione – L’occasione fa il ladro

Il progetto Dna Italia ideato dal Teatro Coccia di Novara, ci regala quest’anno un delizioso ed inedito dittico. 

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Tianxuefei Sun e Chiara Fiorani

Al teatro Coccia di Novara, il RossiniLab-Cantelli prende sempre più forma ed importanza. Se lo scorso anno avevamo assistito con piacere alla farsa Cambiale di matrimonio, quest’anno tocca a L’occasione fa il ladro, perla rossiniana del 1812. Il progetto di mettere in scena tutte e cinque le farse scritte dal genio pesarese continua quindi, ma ora con una grande novità: ogni anno verrà commissionata ad un nuovo compositore e allestita un’opera contemporanea. Doppio impegno, perciò, per i giovani del progetto RossiniLab che devono cimentarsi con un repertorio sia ottocentesco che contemporaneo. La serata operistica, la prima dopo la pausa estiva del Coccia, si apre con Valige d’occasione opera in prima mondiale scritta dal Maestro Joe Schittino su soggetto di Stefano Valanzuolo e libretto di Vincenzo De Vivo. Una divertente storia che si inserisce perfettamente come prologo di L’occasione fa il ladro. Siamo nel signorile palazzo di un nobiluomo e la compagnia di canto, che deve mettere in scena un’opera, si ritrova in difficoltà per le continue liti fra i componenti del cast. I diversi personaggi di questa vicenda rappresentano  molteplici “caratteristiche umane”, quali gelosie, ripicche, invidia, opportunismo e avidità. Uno scambio di valigie, tra il Maestro di musica e l’impresario, farà sì che la buona riuscita della cantata venga infine assicurata grazie al ritrovamento dello spartito della rossiniana L’occasione fa il ladro. Il racconto si avvia così verso il prevedibile finale lieto preparando, di fatto, l’inizio della farsa rossianiana, eseguita senza soluzione di continuità rispetto alla prima parte dello spettacolo. 

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Davide Lando Matteo Torcaso Chiara Fiorani e Maria Grazia Aschei

Dal punto di vista della costruzione musicale, il Maestro Schittino apre il suo lavoro con una piacevole sinfonia che mette in evidenza quelli che saranno i temi portanti della composizione e contemporaneamente richiama, in più occasioni, le grandi colonne sonore del cinema italiano del secondo dopoguerra. Nei numeri che seguono, poi, il linguaggio musicale guarda alla tradizione delle farse e, in particolare, a quelle del genio rossiniano; una sorta di rielaborazione, in chiave contemporanea, dello stile compositivo ottocentesco. Appare qui evidente la lezione dei grandi compositori che hanno fatto la storia del nostro melodramma, su tutti, Mozart, Verdi e Puccini, oltre al già citato Cigno pesarese. Un componimento godibile e brioso che arriva diretto al pubblico, prodigo di applausi a scena aperta a conclusione dei principali numeri musicali. Non ha certo bisogno di presentazione, invece, L’occasione fa il ladro, la farsa rossianiana eseguita subito dopo l’opera del Maestro Schittino e della quale apprezziamo, nonostante i suoi duecentodieci anni, la freschezza e la innata ironia che ben descrivono la commedia degli equivoci raccontata dal libretto di Luigi Prividali.

Lo spettacolo porta la firma di Matteo Mazzoni, una regia attenta ai personaggi e sempre di piacevole fruizione. Per tutto lo spettacolo al centro del palco un piccolo teatrino, prima sede delle prove della compagnia e poi luogo di azione nella farsa di Rossini. Una scena (a cura di Matteo Capobianco) essenziale ma gradevole che evoca, grazie a belle proiezioni, il lungomare di Napoli, riprodotto da un un olio di scuola napoletana. In chiusura infine una proiezione della sala del Coccia riporta tutto il pubblico al presente e gioca con la magia del teatro. Una menzione particolare per i bellissimi costumi, firmati da Silvia Lumes,  con bozzetti ideati dall’Istituto IPSAS Aldrovandi Rubbiani di Bologna: largo, anche in questo, caso ai giovanissimi. 

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Matteo Torcaso Chiara Fiorani Tianxuefei Sun

La conduzione di questo dittico farsesco, è affidata al Maestro Marco Alibrando cui va il merito di aver ricercato, e trovato, il giusto equilibrio sonoro tra i due componimenti. Una direzione che predilige ritmi incalzanti, e che, attraverso colori brillanti, dinamiche serrate, e grazie alla delicatezza delle pagine spiccatamente più romantiche, si mantiene pertinente alle intenzioni stilistiche dei rispettivi autori. Il Maestro Alibrando, sempre rispettoso delle voci presenti in palcoscenico, valorizzate al meglio nelle loro peculiarità timbriche e di volume, porta a termine lo spettacolo con piglio solido e perizia assicurando il pieno successo alla serata.

In buca, l’Orchestra Sinfonica Carlo Coccia segue meticolosamente le indicazioni del Maestro evidenziando buona compattezza e diligenza esecutiva. Un plauso, inoltre, alla precisione esecutiva di Yirui Weng, Maestro al cembalo.

Un simpatico fuori programma: ai primissimi accordi della sinfonia, la bacchetta di Alibrando spicca letteralmente il volo sulla testa degli orchestrali che non si scompongono minimamente; un simpatico incidente di percorso oppure un gesto scenico? Il cast è formato da giovani interpreti, selezionati tra i partecipanti al Rossini-Lab-Cantelli, preparati dal Docente Coordinatore , nonché Direttore artistico del laboratorio di prassi rossiniana, Giovanni Botta. Una compagnia musicalmente ben assortita e scenicamente ben affiatata. 

Chiara Fiorani veste i panni della protagonista in entrambe le farse, rispettivamente Maria e Berenice. Il soprano sfoggia un mezzo che risalta per limpidezza negli abbandoni più estatici e nitore nel settore acuto. Apprezzabile, inoltre, il canto di coloratura, esibito con una certa facilità soprattutto nella parte conclusiva dell’aria della rossianiana Berenice. Corretta l’interprete, assai spigliata scenicamente grazie, tra l’altro, ad una presenza aggraziata e delicata. 

Il tenore Tianxuefei Sun, in ragione di una presenza statuaria, risulta convincente nel ruolo de Il Maestro di Musica. Suscita maggiore interesse, tuttavia, per la sicurezza con cui supera le insidie della parte de il Conte Alberto nella farsa rossiniana. La linea vocale, dal caratteristico timbro chiaro, mostra una buona proiezione e una discreta morbidezza nel settore acuto anche quando l’interprete è chiamato ad esibire le fioriture previste dalla parte. 

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Matteo Torcaso Maria Grazia Aschei

Interessante la vocalità del basso Matteo Torcaso, musicale ed incisivo tanto nel ruolo de L’impresario quanto in quello di Don Parmenione. Efficace l’interprete grazie ad un fraseggio ben tornito e sfumato. 

Ottima musicalità è esibita anche da Maria Grazia Aschei, impegnata nella duplice interpretazione di Lucia ed Ernestina. La linea vocale mostra un colore suadente e una pregevole omogeneità, cui si unisce una presenza scenica spontanea e disinvolta. 

Semyon Basalev, si mostra corretto, vocalmente ed interpretativamente, sia come Giobatta che come Martino. 

Completa la compagnia Davide Lando, la cui proprietà d’accento rende giustizia al ruolo de Il padrone di casa e di Don Eusebio.

La serata viene coronata da applausi calorosi da parte di un pubblico, invero non numerosissimo ma ampiamente soddisfatto.

Ed ora l’attenzione è tutta per il prossimo titolo operistico: tra pochi giorni, infatti, andrà in scena, Le convenienze ed inconvenienze teatrali di Gaetano Donizetti, nella ripresa dello spettacolo andato in scena, con grande successo di pubblico e di critica, nell’autunno 2021, al Teatro Municipale di Piacenza.

VALIGIE D’OCCASIONE
Opera in un atto
Soggetto di Stefano Valanzuolo e libretto di Vincenzo De Vivo
Musica di Joe Schittino

Maria Chiara Fiorani
Giobatta Semyon Basalaev
Lucia Maria Grazia Aschei
L’impresario Matteo Torcaso
Il maestro di musica Tianxuefei Sun
Il padrone di casa Davide Lando

L’OCCASIONE FA IL LADRO
Farsa in un atto
Libretto di Luigi Prividali
Musica di Gioachino Rossini

Don Eusebio Davide Lando
Berenice Chiara Fiorani
Conte Alberto Tianxuefei Sun
Don Parmenione Matteo Torcaso
Ernestina Maria Grazia Aschei
Martino Semyon Basalaev

Orchestra Sinfonica Carlo Coccia
Direttore Marco Alibrando
Maestro al cembalo Yirui Weng
Regia Matteo Mazzoni

Allievi selezionati nel progetto RossiniLab-Cantelli
Docente preparatore e direttore del RossiniLab-Cantelli
Giovanni Botta

Scene Matteo Capobianco
Bozzetti dei costumi ideati da
IPSAS Aldrovandi Rubbiani – Sezione Moda
Costumi curati da Silvia Lumes

Produzione Fondazione Teatro Coccia
in collaborazione con il RossiniLab-Cantelli
e con il patrocinio del Rossini Opera Festival,
Fondazione Rossini e European Opera Academy

FOTO: Mario Finotti