Spettacoli

Il turco in Italia

La stagione lirica del Teatro Carlo Felice di Genova si chiude con un sorriso: Il turco in Italia di Gioachino Rossini.

“Noi vogliamo distruggere i musei, le biblioteche, le accademie d’ogni specie (…)” così tuonava imperioso Filippo Tommaso Marinetti nel suo Manifesto del Futurismo nel 1909 e dobbiamo ammettere che, per nostra fortuna, questo suo progetto è andato a vuoto. Non sarebbe altrimenti stato possibile assistere ad uno spettacolo così bello e riuscito, come quello portato in scena dai solisti dell’ ”Accademia di alto perfezionamento vocale e inserimento professionale della Fondazione Teatro Carlo Felice”. Dodici bravissimi cantanti, divisi in due cast, che hanno frequentato l’Accademia del Carlo Felice: un progetto meritorio, nato nel 2021 ed ora al suo secondo anno di vita che annovera, quale direttore artistico, il noto tenore Francesco Meli. Questa volta, la scelta è caduta su una partitura non facile e non scontata: Il turco in Italia di Gioachino Rossini.

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Iolanda Massimo

L’allestimento scelto è quello del 1985 con le scene di Emanuele Luzzati e dobbiamo dire che, nonostante lo spettacolo abbia trentasette anni, funziona ancora splendidamente. I bellissimi disegni del famoso illustratore ricreano un teatrino di carta: un mondo di favola sospeso, leggero e divertente, popolato da tanti personaggi nati dalla fantasia dell’artista genovese. Il regista Italo Nunziata si accosta a questo allestimento, così caro ai genovesi, con grande attenzione e rispetto, permettendosi solo di introdurre cinque simpatici Pulcinella, mimi tuttofare (movimenti mimici di Danilo Rubeca), un ulteriore omaggio a Luzzati che amava questo personaggio, tanto da dedicargli un lungometraggio. Splendidi i costumi di Santuzza Calì, eleganti e ricchi, perfette le luci, spesso crepuscolari e malinconiche di Luciano Novelli, realizzate da Gianni Bertoli.

I ragazzi dell’Accademia hanno tutti firmato un’ottima prova, dimostrando di essere già solidi professionisti che, con una maggiore esperienza, sapranno farsi strada nel mondo della lirica.

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Gabriella Ingenito

Iolanda Massimo ha sicuramente avuto uno dei compiti più gravosi della serata: interpretare Donna Fiorilla. Ruolo complesso, legato al nome di grandi interpreti del passato. Il giovane soprano ha sicuramente superato la prova e, se nell’aria di apertura, “Non si dà follia maggiore” è risultata un po’ trattenuta dall’emozione, nel corso della serata ha dimostrato tutta la sua bravura. La sua è una voce acuta e potente, che svetta con tranquillità e riempie la grande sala. Bravissima nella difficile aria di chiusura “Squallida veste bruna” dove ha mostrato la sua perizia nei pianissimo e nelle agilità. Ottima anche la sua prova scenica, civettuola e pungente al punto giusto.

Molto efficace anche la rivale di Fiorilla, Zaida, interpretata da Gabriella Ingenito. Il soprano ci ha colpito per una voce dal colore suadente e vellutato, un buon controllo tecnico ed una simpatica presenza scenica. Una cantante dal grande potenziale che speriamo di rivedere ancora.

Nel ruolo del titolo, Omar Cepparolli è un Selim riuscitissimo, grazie ad una bella presenza scenica ed una voce scura, affascinate e potente. Sempre intonatissimo e musicale, ha saputo conquistare il pubblico con una prova totalmente convincente, soprattutto nel riuscitissimo duetto di primo atto, dove corteggia simpaticamente la smaliziata Fiorilla.

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Francesco Auriemma, Nicola Zambon e Antonio Mandrillo

Don Narciso è Antonio Mandrillo, un promettente tenore rossiniano, dalla vena melanconica e delicata che canta con voce chiara ma potente e conquista il pubblico nella impervia aria di secondo atto, chiusa da un notevole acuto finale. Buona la prova scenica con cui disegna un giovane timido ed impacciato.

Don Geronio è Francesco Auriemma, una buona prova la sua, un marito non totalmente in balia delle bizze di Fiorilla. Elegante la presenza scenica, sicuro nella voce e nell’intenzione, riuscitissima la difficile aria “Ma che moglie… se ho da dirla”, dove l’artista si dimostra a suo agio con il complesso sillabato rossiniano.

A tessere le fila della trama il Prosdocimo di Nicola Zambon, un poeta stralunato e un po’ pazzo. Una presenza scenica sempre ironica e divertente che con abilità regge le fila dei giochi metateatrali. Anche la voce del baritono risulta piacevole e ben emessa, peccato che la parte non possieda grandi arie.

Chiude il cast il buon Albazar di Matteo Straffi.

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Francesco Auriemma, Antonio Mandrillo, Iolanda Massimo e Omar Cepparolli

Ottimi gli interventi del coro del Teatro Carlo Felice, sempre puntuali e corretti, sicuramente anche grazie alla direzione attenta del Maestro Francesco Aliberti.

Sul podio il Maestro Sesto Quatrini, che torna al Carlo Felice dopo la splendida prova, qualche mese fa, nella donizettiana Anna Bolena. Il Maestro è stato anche docente dell’Accademia e ha lavorato a stretto contatto con i giovani artisti. Tutto questo si traduce in una direzione attenta e non strabordante: un Rossini gioioso e vivace, musicalmente frizzante ma che non sovrasta mai i cantanti. Piccolo fuori programma: alla fine dell’ouverture un corno inglese rotto non scalfisce l’aplomb del Maestro che annuncia una piccola pausa per risolvere il problema.

Bravissimo il Maestro Sirio Restani che accompagna i cantanti al fortepiano ma regala anche veloci e spiritose citazioni musicali.

Successo per tutti gli interpreti da parte di un pubblico discretamente numeroso. Ci vediamo il prossimo anno per una nuova prova dell’Accademia, visti i risultati di questi due anni non vediamo l’ora!

IL TURCO IN ITALIA
Dramma buffo per musica
Libretto di Felice Romani
Musica di Gioachino Rossini

Selim Omar Cepparolli
Donna Fiorilla Iolanda Massimo
Don Geronio Francesco Auriemma
Don Narciso Antonio Mandrillo
Prosdocimo Nicola Zambon
Zaida Gabriella Ingenito
Albazar Matteo Straffi

Orchestra e Coro del Teatro Carlo Felice di Genova
Direttore Sesto Quatrini
Maestro del coro Francesco Aliberti
Maestro al fortepiano Sirio Restani
Regia Italo Nunziata
Regista collaboratore e movimenti mimici Danilo Rubeca
Scene Emanuele Luzzati
Costumi Santuzza Calì
Assistente ai costumi Paola Tosti
Luci Luciano Novello realizzate da Gianni Bertoli

FOTO: TEATRO CARLO FELICE GENOVA