Spettacoli

Messa da Requiem – Festival Verdi 2025, Parma

Nel cartellone del Festival Verdi 2025 torna, anche quest’anno, Messa da Requiem, un appuntamento che, da tempo, è divenuto una gradita costante della manifestazione dedicata al Cigno bussetano.

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Piero Pretti e Michele Pertusi

Tanta era l’attesa, in questa occasione, per la presenza sul podio di Robert Treviño, uno dei più interessanti direttori americani della nuova generazione. La lettura che il Maestro statunitense offre di questo capolavoro sacro è all’insegna della sobrietà e della linearità. Una semplicità che non significa banalità ma, piuttosto, un approccio meticoloso al testo musicale, approfondito e scavato con metodo e raziocinio. Attraverso un gesto composto e deciso, Treviño ci rivela l’infinità di dettagli e particolari di questa partitura ricca e stratificata. Da manuale il lavoro condotto sui piani sonori e sulle agogiche, un equilibrio multiforme e sfumato dal quale si sprigiona un affresco di abbagliante potenza. Una prova pervasa da una costante tensione teatrale, dove i pianissimo sono accompagnati da un senso di inquieto smarrimento e i  fortissimo sono rivelatori di un viscerale timore verso il Giorno del Giudizio. La concertazione di Treviño si avvale della bravura dei complessi della Filarmonica Toscanini che, mai come in questa occasione, paiono in forma smagliante. Le diverse sezioni dialogano tra loro con simbiotica reciprocità, tessendo la trama di un tappeto sonoro denso e di avvolgente intensità. Una prova di eccellente professionalità, cui risponde la straordinaria testimonianza del Coro del Teatro Regio Parma. Nell’affrontare questo componimento, che Verdi volle dedicare alla memoria di Alessandro Manzoni, i professori del coro regalano una prova di palpitante emozione e di sublime esaltazione. Sbigottimento, estasi, smarrimento e redenzione si intrecciano in un canto di avvolgente morbidezza e di strabiliante precisione. Tutto questo è, senza dubbio, il risultato del lavoro senza pari condotto da Martino Faggiani, un artista che conosce alla perfezione le esigenze della scrittura verdiana e le sa far rivivere attraverso una professionalità di altissimo livello. 

Eccellente il quartetto dei solisti.

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Marta Torbidoni e Valentina Pernòzzoli

Michele Pertusi, verdiano doc, regala ancora una volta una prova dove magistero vocale e raffinatezza espressiva si fondono per dare vita ad una teatralità autentica e mai sopra le righe. Il velluto del timbro è a dir poco ideale nel rappresentare la ieraticità di certe pagine, ma altrettanto lo è quel carisma con cui viene accentata ogni singola parola (vedasi, su tutte, il finale del “mors stupebit”).

Marta Torbidoni, al suo debutto nella parte, sigla una prova riuscitissima e che trova il proprio apice, com’è logico che sia, nel “Libera me” conclusivo. La pastosità e la pienezza della linea sono al servizio di una emissione ben controllata, nei centri come nelle numerose salite verso la regione più acuta. Significativa, inoltre, l’attenzione al fraseggio, dispiegato con pregevoli sfumature per rendere al meglio il contrasto tra inquietudine e speranza, autentica valenza drammaturgica del componimento.

Piero Pretti può contare su una vocalità luminosa e naturalmente proiettata. Una prova ben caratterizzata grazie, tra l’altro, alla nitidezza dell’espressione.

Completa il quartetto la giovanissima Valentina Pernòzzoli, dal mezzo screziato, musicale e particolarmente ampio. Una linea sonora negli affondi, vibrante nei centri, compatta in acuto e naturalmente comunicativa.

Abbiamo assistito ad una serata di grande musica, che il numerosissimo pubblico presente ha coronato con un’apoteosi di applausi. 

MESSA DA REQUIEM
Per coro, voci soliste e orchestra
Musica di Giuseppe Verdi

Filarmonica Arturo Toscanini
Coro del Teatro Regio di Parma
Direttore Robert Treviño
Maestro del coro Martino Faggiani

Marta Torbidoni, soprano
Valentina Pernozzoli, mezzosoprano
Piero Pretti, tenore
Michele Pertusi, basso

Foto: Roberto Ricci