Concerti

Recital di canto Asmik Grigorian – Teatro alla Scala, Milano

Attraverso la rassegna Recital di canto, il Teatro alla Scala offre al proprio pubblico la preziosa opportunità di scoprire alcune tra le pagine più memorabili del repertorio cameristico. Un excursus quanto mai variegato e variopinto, che rivive grazie alle interpretazioni di alcuni tra i più acclamati artisti della scena lirica internazionale.

Il 19 ottobre, in una sala particolarmente gremita, tanta era l’attesa per il ritorno sul palcoscenico scaligero di Asmik Grigorian, soprano di straordinaria levatura, nota al mondo, oltre che per la preziosità di uno strumento tecnicamente ineccepibile, per il singolare carisma scenico e per la grande intensità espressiva.

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Asmik Grigorian e Hyung-Ki Jo

Il programma scelto dall’artista lituana, che il pubblico milanese ancora ricorda per la sua trionfale interpretazione di Liza nella Dama di picche di Čajkovskij nel 2022, tocca alcuni grandi “classici” della musica Novecentesca: da Ravel a Rachmaninov, da Mahler a Strauss.

In apertura, una interessante comparazione di brani incentrati sullo studio del vocalizzo: Ravel, Rachmaninov e Fauré, ci viene così proposta una diversa prospettiva su di un tema apparentemente piuttosto semplice. Grigorian, con sorprendente duttilità vocale, riesce a farci rivivere la commistione tra l’eleganza francese e il folklore iberico (“Habanera”), attraverso un canto sempre controllato e dalla intonazione impeccabile (particolarmente evidente nel “Vocalise”). Bastano pochi istanti e veniamo travolti dal ritmo incalzante, quasi uno swing, di Leonard Bernstein con la sua “Piccola Serenata”, componimento nel quale il soprano riesce a trovare una naturale e sottesa ironia. Poco più tardi si volta pagina con alcuni dei brani più rappresentativi della produzione di Richard Strauss, i celeberrimi Vier letzte Lieder. Quattro autentici capolavori che divengono ancora più preziosi nella esecuzione del soprano lituano: il canto, morbido e delicatissimo, si dispiega lungo le melodie con malinconico struggimento, toccando vertici di una sorprendente emotività. Grigorian prosegue, quindi, ad incantare il pubblico scaligero con altri Lieder del compositore bavarese, pagine come “Cäcilie” e “Morgen”, nelle quali il canto si fa espressione di un turbamento interiore o, ancora, di un intimo raccoglimento destinato a dissolversi nella misura di un sussurro.

Durante la serata, Grigorian divide il palcoscenico con il baritono Karl-Magnus Fredriksson. L’artista colpisce per il velluto di un timbro pastoso che si articola, con spiccata musicalità, attraverso un fraseggio nobile e sempre efficace.

Ne cogliamo ampia testimonianza durante l’esecuzione delle Songs of Travel, una raccolta di nove componimenti poetici messi in musica da Ralph Vaughan Williams. La semplicità dei gesti quotidiani, il vagabondare senza meta o, ancora, il dolore per un amore perduto, tematiche egregiamente rappresentate nella rotondità e nella ampiezza del canto di Fredriksson

Il baritono ci presenta, poi, alcune meravigliose pagine nate dal genio di Gustav Mahler. I “Lieder eines fabrenden Gesellen” rappresentano una splendida riflessione del compositore su di un amore tradito e deluso. In questa sezione, il canto diviene lo strumento per dare voce a sentimenti di disperazione, abbandono, nostalgia e, financo, idealizzazione di ciò che non è più e che più non sarà.  Fredriksson sfoggia, qui, un eccellente canto sul fiato e regala momenti di pura poesia.

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Asmik Grigorian, Karl-Magnus Fredriksson e Hyung-Ki Jo

La sua prova si conclude, infine, con un omaggio a Richard Strauss e, in particolare, con “Allerseelen”, una amara e disillusa disquisizione su di un legame amoroso conclusosi prematuramente.

A seguire, il baritono ritrova Asmik Grigorian che torna sul palco per ringraziare pubblicamente questo artista che, lei stessa definisce suo maestro, sottolineando i numerosi e preziosi insegnamenti da lui appresi. Tutt’altro che casuale appare, dunque, la scelta dell’ultimo brano: il Lied “Zueignung”, una appassionante dedica, esaltata con commozione dal canto congiunto dei due artisti, festeggiatissimi al termine dal pubblico presente in sala.

Alla buona riuscita della serata contribuiscono la bravura e la perizia esecutiva di Hyung-Ki Jo che non si limita ad accompagnare ogni singolo brano, ma lo impreziosisce con un tocco leggiadro e rarefatto. A lui si deve, tra l’altro, la toccante esecuzione, nel corso della serata, del Preludio in re maggiore op. 23 no. 4 di Sergej Rachmaninov.

Una serata di grande musica cui arride un grande successo di pubblico, ricompensato dagli artisti con un piccolo bis: una dolcissima “ninna nanna” scritta dallo stesso Hyung-Ki Jo per la nascita del figlio.

Recital di Canto
musiche di Maurice Ravel, Gabriel Fauré, Sergej Rachmaninov, Leonard Bernstein, Ralph Vaughan Williams, Richard Strauss, Gustav Mahler

soprano Asmik Grigorian
baritono Karl-Magnus Fredriksson
pianoforte Hyung-Ki Jo

Foto:Brescia Amisano Teatro alla Scala