Spettacoli

Oedipus Rex – Comunale Nouveau, Bologna

Al Comunale Nouveau un ottobre che ci riporta alla classicità.

“Nessuno al mondo dovrebbe avere paura. Se il fato governa tutti e niente è prevedibile… un uomo dovrebbe vivere solo per il presente.” Questi versi, tratti da Edipo re di Sofocle, ben esemplificano la tematica principale del dramma: la dicotomia fra predestinazione e colpa individuale. La tragedia, una delle più famose della Grecia classica, è stata scelta proprio per la sua fama da Igor’ Fëdorovič Stravinskij che, nel 1926-1927, l’ha usata come base letteraria per il suo Oedipus Rex, opera-oratorio in due atti. Il pubblico, a cui la trama era probabilmente già nota, doveva concentrarsi unicamente sulla musica accompagnata da un testo, pensato in francese da Jean Cocteau e successivamente tradotto in latino da Jean Daniélou. Si cercava così di restituire la solennità del mondo antico e la originale funzione sacra della rappresentazione teatrale.

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Gianluca Terranova

Per facilitare ulteriormente la fruizione da parte degli spettatori, il compositore decise di inserire anche un narratore che, con parti recitate, spiegasse i punti chiave della vicenda. Nella nuova Produzione del Teatro Comunale di Bologna, il narratore, ma anche regista del progetto, è un nome illustre del mondo del teatro: Gabriele Lavia. Il notissimo attore, con la sua arte scenica, scolpisce nei suoi brevi interventi la parola con abilità e perfetto senso teatrale. Le scene, pensate da Alessandro Camera ci immergono in un modo atemporale dove nuvole scure fanno da sfondo alle rovine di palazzi e statue colossali. Un allestimento relativamente semplice ma evocativo anche grazie ai costumi contemporanei di Andrea Viotti e le particolari luci di Daniele Naldi: una selva di riflettori montati su pali di ferro neri. La rappresentazione è inoltre preceduta, in uno splendido dialogo musicale e artistico, dall’esecuzione dei Tre intermezzi sinfonici per orchestra “Per l’Edipo re di Sofocle”, composti, come musica di scena, dal musicista parmigiano Ildebrando Pizzetti nel 1903. La meravigliosa musica viene proposta mentre vediamo, proiettati, i fotogrammi tratti dal film del 1967 “Edipo re” di Pier Paolo Pasolini: un riuscitissimo e coinvolgente dialogo artistico. 

Oksana Lyniv, sul podio dei complessi del teatro comunale di Bologna, sviluppa un racconto sinfonico unitario, dall’inquieta apprensione di un popolo nell’affrontare l’incombente pericolo, al climax emotivo della disperazione di Edipo nell’apprendere le proprie responsabilità e sino ad arrivare, infine, al toccante epilogo, quando il protagonista realizza le amare conseguenze delle proprie azioni. Una prova direttoriale ben riuscita grazie, tra l’altro, alla perizia esecutiva dei complessi orchestrali felsinei. 

Subito dopo l’intervallo la serata prosegue nel segno della musica di Stravinskij

Oedipus Rex sviluppa la narrazione lungo costruzioni melodiche stratificate e di ampia complessità, su cui si intreccia la scrittura vocale dei solisti. A questi ultima è richiesta una notevole perizia interpretativa, ottenibile solo attraverso una spiccata nitidezza nella articolazione della frase e del testo. In tal senso sembra avere lavorato anche Oksana Lyniv, che conduce il componimento con un approccio prettamente sinfonico in una lettura improntata ad una viscerale teatralità. Un gesto asciutto e deciso il suo, capace di plasmare le sonorità orchestrali con evidente compattezza e di combinare dinamiche ed agogiche per arrivare direttamente al cuore del dramma. Le risponde egregiamente la già citata compagine strumentale, in evidenza per smalto e levigatezza sonore.

Tornando alle voci in palcoscenico, si impone, nel ruolo del titolo, Gianluca Terranova, in possesso di una vocalità lineare e ben controllata. Attraverso il buon presidio tecnico, infatti, l’artista riesce a mantenere la morbidezza necessaria per affrontare l’impervia scrittura e a costruire un personaggio sempre efficace. Fondamentale, in tal senso, è l’evidente lavoro sul fraseggio e sull’accento, articolato con intensità e carisma, dando luogo ad un Edipo moderno e perfettamente centrato.

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Gianluca Terranova e Atala Schöck

Sorin Coliban fa leva sul caratteristico velluto della propria linea, la cui ampiezza e profondità ben si addicono all’incedere profetico di Tiresia.

Altrettanto bene fa anche Atala Schlöck nei panni di Giocasta. Il colore screziato e la duttilità di una vocalità ben salda consentono all’artista di tratteggiare, con la giusta credibilità, il fascino conturbante della regina di Tebe.

Al baritono Anton Keremidtchev va il merito di aver caratterizzato, con pari efficacia vocale e scenica, il personaggio di Creonte e quello del Messaggero. 

Puntale e professionale anche il Pastore interpretato da Sven Hjörleifsson.

Una prestazione di rilievo è, poi, quella del Coro del Teatro Comunale, diretto da Gea Garatti Ansini, ottimo nello scolpire, con precisione ed intensità, i numerosi interventi previsti in partitura. Una prova che, oltre a confermare la ben nota bravura della compagine felsinea, acquista ancor più valore in questa occasione, in considerazione della difficoltà e della durata dell’impegno richiesto nel componimento.

La serata vede la partecipazione di un pubblico particolarmente numeroso che, al termine, saluta lo spettacolo con consensi unanimi.

Per l’Edipo re di Sofocle
Tre intermezzi sinfonici per orchestra
Musica di Ildebrando Pizzetti

Oedipus Rex
Opera-oratorio in due atti di Igor’ Fëdorovič Stravinskij
Testo di Jean Cocteau tradotto in latino da Jean Daniélou

Narratore Gabriele Lavia
Edipo Gianluca Terranova
Giocasta Atala Schöck
Creonte/Il Messaggero Anton Keremidtchiev
Tiresia Sorin Coliban
Il pastore Sven Hjörleifsson

Orchestra e Coro del Teatro Comunale di Bologna
Direttore Oksana Lyniv
Maestro del Coro Gea Garatti Ansini
Regia Gabriele Lavia
Scene Alessandro Camera
Costumi Andrea Viotti
Luci Daniele Naldi

Foto: Andrea Ranzi