Timur Zangiev e Alexander Gadjiev – Firenze, Teatro del Maggio
Dopo il ritorno di Daniele Gatti con Prokof’ev e Stravinskij, l’87° Maggio Musicale Fiorentino prosegue con un concerto ancora interamente dedicato alla musica russa, colta nel peculiare passaggio tra Otto e Novecento e nella trasformazione, per non dire dissoluzione, delle forme più caratteristiche dell’età romantica, ovvero la sinfonia e il concerto per pianoforte e orchestra. Sul podio Timur Zangiev, trentenne direttore russo che al suo debutto fiorentino apre il programma con il Concerto n. 2 in sol minore per pianoforte e orchestra, curiosamente in quattro movimenti e scritto nel 1913 da un giovanissimo Sergej Prokof’ev, il quale, pur guardando al modello della tradizione ottocentesca, si avvale di un linguaggio personale e innovativo, immettendoci, per timbrica e ritmi, in atmosfere già tutte novecentesche. Interprete solista di questa originale e vivace composizione è il pianista italo-sloveno Alexander Gadjiev, anch’egli trentenne, il quale plasma un discorso musicale di notevole rigore e di fresca vitalità.

L’Andantino iniziale è reso da Gadjiev con grande naturalezza e fluisce morbidamente nell’Allegretto che si increspa di vigore e nervosismo. La parte centrale del movimento, sorta di ampia cadenza e quasi una toccata, viene scolpita con suoni potenti e percussivi e con estrema agilità nei continui salti di ottava. Il finale riprende modi spiccatamente cantabili, in accordo con il gesto fermo e attento di Zangiev. Ancora più stretta è la sintonia con l’Orchestra nel procedere compatto del secondo movimento, dove lo Scherzo viene tracciato in modi assi ritmici e brillanti. L’Allegro moderato si staglia poi come un ironico intermezzo oscillando tra un carattere funebre e uno più grottesco, negli impasti gravi dell’Orchestra e nel piglio energico del pianoforte. La complessità del quarto movimento viene infine delineata con notevole forza e puntualità, con un attacco di raffinato virtuosismo a cui segue un passaggio assai lento, profondamente meditativo, da cui scaturisce a sua volta un momento di animata cantabilità, con suoni rotondi e linee definite.
Applauditissimo e continuamente richiamato sul palco, Gadjiev concede generosamente tre bis, tra cui la Bagatella di Beethoven che spicca per la trasparenza della melodia.

La Sinfonia n. 6 in si minore op. 74, Patetica di Pëtr Il’ič Čajkovskij giganteggia, intima e pur monumentale, nella seconda parte del concerto, laddove la lettura di Zangiev rende ragione delle tante variazioni agogiche e dei contrasti dinamici e tende a contenere gli eccessi drammatici, mantenendosi sempre misurata ed elegante e privilegiando gli aspetti plastici rispetto a quelli introspettivi. Nel primo movimento, se da una parte viene opportunamente evidenziato lo stile rapsodico, dall’altra una certa discontinuità compromette l’efficacia della narrazione e i temi mancano talora di slancio e di tensione. L’inizio ci mostra tuttavia un accurato pianissimo e in tutta la sinfonia vi è una valida differenziazione dei piani sonori. Il valzer dell’Allegro con grazia procede con grande compattezza, con una frase ampia e garbata ma moderatamente trascinante, così come il terzo movimento si snoda poi ritmico e turgido e in grande fluidità. L’Adagio lamentoso viene infine articolato da Zangiev in tutta la sua varietà, nel cambio dei tempi e nella modulazione dei volumi, raggiungendo qui il vertice della potenza e dell’espressività drammatica, per chiudere in un suggestivo diminuire dei suoni gravi che ha ben descritto l’inabissarsi del suono e della vita.
In definitiva, un’interpretazione che ha suscitato nel pubblico tanta commozione ed entusiasmo e che certamente il talento del giovane Zangiev avrà modo di maturare, caratterizzandola più spiccatamente nel senso di confessione lacerata e testamento spirituale.
SERGEJ PROKOF’EV
Concerto n. 2 in sol minore per pianoforte e orchestra
Andantino, Allegretto. Andantino
Scherzo: Vivace
Intermezzo: Allegro moderato
Finale: Allegro tempestoso
PËTR IL’IČ ČAJKOVSKIJ
Sinfonia n. 6 in si minore op. 74, Patetica
Adagio, Allegro non troppo
Allegro con grazia
Allegro molto vivace
Finale: Adagio lamentoso
Direttore Timur Zangiev
Pianoforte Alexander Gadjiev
Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino
Foto: Michele Monasta – Maggio Musicale Fiorentino