Concerti

Gala Verdiano – Festival Verdi 2025, Parma

Sono passati 212 anni dal giorno in cui Giuseppe Fortunino Francesco Verdi, detto semplicemente Giuseppe, nacque a le Roncole di Busseto. Come di consuetudine, all’interno del Festival Verdi, la serata del 10 ottobre è dedicata alla celebrazione del compleanno del Maestro e quest’anno, l’angolazione scelta è quella del Verdi padre. Il rapporto fra genitori e figli è infatti uno degli aspetti che più frequentemente tornano nelle opere del cigno di Busseto: rapporti familiari complessi, sfaccettati, difficili ma sicuramente focali nei drammi portati sulla scena. Il musicista forse riversò nelle note i sentimenti provati per i due figli naturali, morti ambedue prima dei due anni: Virginia Maria Luigia Verdi, nata il 26 marzo 1837 che morì il 12 agosto 1838 e Icilio Romano Verdi nato l’11 luglio 1838 che morì il 22 ottobre 1839. Nella vita del maestro entrò però Maria Cristina Filomena Verdi (1859-1936), rimasta presto orfana di un cugino del compositore, a cui sarà legato per tutta la vita tanto da accompagnarla all’altare l’11 ottobre 1878, e nominarla sua erede universale. Al Gala parmigiano abbiamo ascoltato, in forma concertata, due storie di padri, prima quella di Miller dalla Luisa Miller (terzo atto) e poi la famosa vicenda di Rigoletto (terzo atto). Due padri sostanzialmente simili che difendono in ogni modo l’onore e l’integrità dei figli a discapito dei soprusi dei potenti, simili ma contraddistinti da sfumature diverse, da una parte Rigoletto, forse maggiormente artefice della sventura della figlia, dall’altra Miller forse meno colpevole. Entrambi però si devono rapportare con un destino tragico rispetto al quale l’amore paterno nulla può. Un confronto pertinente ed interessante che ci ha ricordato, sotto le note, i sentimenti di un genitore attuali duecento anni fa come oggi. 

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Davide Tuscano e Teresa Iervolino

La serata si apre con le note del terzo atto di Luisa Miller, presentato secondo l’edizione critica a cura di Jeffrey Kallberg per The University of Chicago Press.

Nel ruolo di Luisa, ritroviamo con piacere Alessia Panza, già ascoltata nel medesimo ruolo nel 2023, in occasione di una produzione del Circuito OperaLombardia. Si confermano le ottime impressioni di una vocalità generosa, dal prezioso impasto timbrico e facilmente sfogata verso il registro superiore. Rispetto ad allora, notiamo una certa maturazione stilistica da cui deriva una maggiore morbidezza nell’emissione. La cura del fraseggio sottolinea poi, con giusto trasporto, i turbamenti del personaggio, specie nel drammatico confronto con l’amato, e nel successivo finale.

Al suo fianco, Ivan Magrì presta il proprio strumento, privilegiato per colore, ai tormenti e alle invettive di Rodolfo. L’evidente consapevolezza tecnica si combina con la ricerca di un accento adeguatamente sfumato dando vita ad un personaggio credibile ed efficace.

Corretta e musicale la Laura di Maria Kosovitsa, già allieva dell’Accademia Verdiana.

Abbiamo lasciato per ultimi Ariunbataar Ganbaatar e Francesco Leone, in quanto la loro prova si estende anche alla seconda parte del concerto.

Quest’ultima è occupata, come già ricordato, dell’esecuzione del terzo atto di Rigoletto, nell’edizione critica di Martin Chusid per The University of Chicago Press.

Dopo aver interpretato il ruolo di Miller padre, Ganbaatar torna sulla scena per vestire i panni del più famoso buffone verdiano. Il baritono è in possesso di una vocalità ampia e poderosa, compatta ed omogenea a tutte le altezze. La linea, dalla spiccata musicalità, si apprezza per la rotondità dei centri e per la proiezione della regione acuta. Ben centrato anche l’interprete, specie come Rigoletto, a conferma dell’ottimo potenziale di un artista che, di volta in volta, segna il passo verso una continua e sempre maggiore crescita.

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Gala Verdiano 2025

Giuliana Gianfaldoni è una Gilda di rilievo. Lo è per la purezza di una linea immacolata e per la duttilità di una emissione cristallina. Lo è per il cesello del fraseggio, scandito con accenti teatrali ma sempre misurati. L’eleganza del portamento, poi, completa questa prova di ottimo livello.

Davide Tuscano presta alla scrittura del Duca di Mantova, tutta la freschezza di una vocalità limpida ed avvolgente. La sicurezza e la chiarezza dell’accento, arricchito da un naturale trasporto, concorrono alla credibilità dell’interprete.

Teresa Iervolino, con il suo timbro setoso, è una eccellente Maddalena. Una prova guidata dalla compostezza e dalla raffinatezza della linea, dalla arguzia e dalla ammiccante seduzione del fraseggio.

Dopo aver già calcato il palcoscenico nel pur breve intervento del Conte di Walter, Francesco Leone è ora uno Sparafucile serio e determinato, fermo ed inamovibile nei propri propositi di morte.

Sul podio, Paolo Carignani assicura la giusta continuità narrativa, mantenendo un buon equilibrio dinamico e sonoro tra i diversi momenti drammaturgici della partitura. Un gesto sicuro e preciso, il suo, capace di preservare una efficacia dialettica tra le diverse sezioni della compagine strumentale, quella della Filarmonica Arturo Toscanini, e i solisti in proscenio.

Ottimo, infine, l’apporto del Coro del Teatro Regio di Parma guidato, come di consueto, dalla sapiente mano di Martino Faggiani.

Successo festoso al termine, come ben si conviene a coronamento di una ricorrenza tanto speciale come il compleanno del “nostro” amato Peppino!

Gala Verdiano
In occasione del 212.mo compleanno di Giuseppe Verdi

LUISA MILLER
Atto III
Edizione critica a cura di Jeffrey Kallberg, The University of Chicago Press e Casa Ricordi.

Il Conte di Walter Francesco Leone
Rodolfo Ivan Magrì
Miller Ariunbaatar Ganbaatar
Luisa Alessia Panza*
Laura Maria Kosovitsa*
*già allieva dell’Accademia Verdiana

RIGOLETTO
Atto III
Edizione critica a cura di Martin Chusid, The University of Chicago Press e Casa Ricordi.

Il Duca di Mantova Davide Tuscano
Rigoletto Ariunbataar Ganbataar 
Gilda Giuliana Gianfaldoni 
Sparafucile Francesco Leone
Maddalena Teresa Iervolino

Filarmonica Arturo Toscanini 

Direttore Paolo Cariginani 
Coro del Teatro Regio di Parma
Maestro del coro Martino Faggiani

Foto: Roberto Ricci