Spettacoli

Iolanta

La stagione d’Opera del Teatro Comunale di Bologna prosegue con l’esecuzione in forma di concerto di Iolanta di Pëtr Il’ič Čajkovskij, una produzione dalla forte connotazione simbolica.

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Rafal Siwek

“Sulle radici ucraine di Čajkovskij”, così si intitola il breve saggio, che possiamo leggere nel libretto di sala, a firma di Oksana Lyniv, direttrice musicale del Teatro Comunale di Bologna. La direttrice d’orchestra ci spiega come si debba continuare a credere nella potenza della musica e nel suo essere messaggio di pace, soprattutto in questo specifico caso. Čajkovskij è infatti un autore russo, ma di origine ucraina che ha saputo, in oltre trenta opere, parlare della cultura ucraina, difendendola e amandola. Un musicista che ha “visto” insomma e qui ci possiamo ricollegare alla scelta di un titolo particolare della sua produzione: Iolanta, una meravigliosa favola musicale. In questa opera il tema psicanalitico profondo è appunto la consapevolezza dell’uso della vista e quindi della ragione. Una scelta intelligente, che propone tematiche oggi assolutamente attuali, senza scadere in una diretta rivendicazione politica, un invito ed un munito sul quanto sia importante saper vedere.

La prima parte della serata è dedicata all’esecuzione, in prima europea, dello Stabat Mater della compositrice ucraina Hanna Havrylets, scomparsa a Kiev il 27 febbraio scorso, all’età di 63 anni. La composizione, inserita nella serata per espressa volontà della direttrice Oksana Lyniv, nasce nel 2002 e, nell’arco di una ventina di minuti, riesce a toccare le corde della più intima spiritualità. Sonorità rarefatte e delicate (particolarmente suggestivi sono l’incipit e il finale) vengono accostate a flussi melodici che echeggiano, in un sottile gioco di rimandi sacri e matematici, alla tradizione musicale ucraina. Una pagina ben riuscita grazie, tra l’altro, anche agli interventi della compagine corale che si inserisce con toccante lirismo nel tappeto sonoro orchestrale sottostante. 

La seconda parte della serata vede, come già detto, protagonista l’ultimo lavoro di Pëtr Il’ič Čajkovskij: Iolanta, opera in un atto su libretto del fratello del compositore, Modest, dal dramma “La figlia del re Renè” dello scrittore danese Henrik Hertz.

Sul podio, il Maestro Michael Güttler giunge a sostituire l’indisposta Oksana Lyniv che, a causa di una lombalgia sopraggiunta poco prima dell’inizio delle prove, ha dovuto rinunciare, suo malgrado, alla produzione. Il direttore tedesco, a dispetto di un ridotto numero di prove, si mostra a proprio agio con questo repertorio e sigla una prova di indubbio valore. Con gesto sicuro mantiene sonorità sempre morbide ed abbozzate sottolineando così l’atmosfera fiabesca della partitura. Il suo racconto musicale, pur mancando talvolta di abbandono, brilla per politezza, si ammanta di angosciata inquietudine e mistero, si ravviva nella scoperta dell’amore e trionfa nel finale di ascendenza quasi mistica.

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Michael Güttler

L’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna appare in ottima forma e con grande precisione segue il dettato dell’autore supportando al meglio i solisti impegnati in scena.

Di ottimo livello la compagnia di canto.

Dopo la rinuncia da parte del soprano ucraino Liudmyla Korsun, nel ruolo del titolo troviamo la connazionale Yuliya Tkachenko. Una prova vocalmente ben riuscita, in ragione di un mezzo sonoro e musicale, morbido nei centri e ben proiettato verso l’acuto. Raffinata l’interprete che, grazie ad un fraseggio partecipe e ad una mimica naturalmente espressiva, riesce a tratteggiare al meglio il personaggio dal candore inziale all’estasi palpitante nel finale.

Arnold Rutkowski dona al personaggio di Vaudémont un timbro chiaro di gusto squisitamente romantico. La linea musicale è caratterizzata da buona morbidezza, nella salita all’acuto tende tuttavia a perdere di squillo e ad assottigliarsi creando talvolta una certa sensazione di sforzo nel contrastare il volume orchestrale sottostante. Convincente e adeguatamente coinvolto l’interprete.

Ottima la prova di Rafal Siwek nel ruolo di Re Renè. Vocalmente fa sfoggio di una voce ben tornita, di buon volume e di un suggestivo colore notturno, che sa piegarsi melodiosa e duttile nelle pieghe dello spartito. Affascinante il fraseggio, sempre regale e scolpito, ideale nella raffigurazione del sovrano in perenne stato di apprensione per la sorte della figlia.

Una vera e propria rivelazione il baritono Andrei Bondarenko, Robert, in possesso di un mezzo prezioso per colore e timbro, armonici, ampiezza e volume. La bellissima lode a Matilde viene affrontata con sfrontata sicurezza e baldanza, sino alla chiusura con una squillante salita all’acuto di impressionante facilità (forse, con l’esperienza, potrebbe acquisire un maggiore controllo dei suoni). Notevole la padronanza del fraseggio.

Pregevole la prova di Serban Vasile nel ruolo del medico Ibn Hakia. La linea vocale appare sempre misurata e controllata, il fraseggio sempre pertinente e sfumato.

Efficace la Marta di Marina Ogii, mezzosoprano dotato di una voce dal timbro screziato, ben a fuoco nei centri e incisiva negli accenti.

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Yuliya Tkachenko

Degne di nota anche le prove di Olga Dyadiv, Brigitta, dalla voce squillante e dal colore cristallino, e Victoria Karkacheva, Laura, dal timbro vellutato e sonoro.

Completano la locandina i puntuali Mihail Mihaylov e Petear Naydenov nei ruoli, rispettivamente, di Almérique e Bertrand.

Il Coro del Teatro Comunale di Bologna, diretto ottimamente da Gea Garattini Ansini, appare in grande spolvero dando vita ai propri interventi con viva partecipazione e travolgente intensità emotiva (soprattutto nel finale).

Il pubblico presente, piuttosto numeroso, tributa a tutti gli interpreti grande successo al termine con punte di particolare entusiasmo per Tkachenko, Siwek, Bondarenko e Güttler.

Durante la consueta passerella degli applausi finali la protagonista mostra con commozione ed orgoglio la bandiera del proprio paese rivolgendosi al pubblico che, con i propri applausi sembra stringersi a lei in un abbraccio ideale. 

IOLANTA
Opera in un atto unico in forma di concerto
Musica di Pëtr Il’ič Čajkovskij

Almérique Mihail Mihaylov
Bertrand Petar Naydenov
Ibn-Hakia Serban Vasile
Iolanta YuliyaTkachenko
Laura Victoria Karkacheva
Marta Marina Ogii
Brigitta Olga Dyadiv
Re René Rafal Siwek
Robert Andrei Bondarenko
Vaudémont Arnold Rutkowski

Direttore Michael Güttler
Maestro del coro Gea Garatti Ansini

Orchestra e Coro del Teatro Comunale di Bologna

FOTO: ANDREA RANZI