Spettacoli

Falstaff

Ha inaugurato con il botto la Fondazione Teatro La Fenice di Venezia la sua Stagione 2022-2023 e per dirla con il librettista scapigliato e geniale Arrigo Boito, autore dei sublimi versi dell’ultimo capolavoro verdiano, con il “pezzo grosso” quel Falstaff così unico che ancora oggi stupisce ed affascina. Grande incontro tra due pietre miliari della letteratura e della musica europea il bardo inglese William Shakespeare e il sommo compositore italiano Giuseppe Verdi, suggestivo ed immortale come gli altri due capolavori che hanno fatto incontrare i due genii, Macbeth e Otello.
E Venezia, magica e trasparente nella stagione fredda, avvolta già nelle luci festose che preludono al Natale, è una sublime cornice per questo spettacolo davvero fantastico e trionfale.


La scena, molto bella e funzionale, a cura di Dick Bird, rappresenta il tipico teatro elisabettiano che possiamo vedere a Londra, ma anche a Roma (il Gigi Proietti Globe Theatre nel complesso di Villa Borghese), con i suoi ballatoi in legno da cui si affacciano personaggi e mimi nella brillante e dinamica regia di Adrian Noble, artista non a caso inglese, che nel suo curriculum vanta apprendistato al London Drama Centre ed è regista associato della Royal Shakespeare Company. Il regista firma uno spettacolo intenso, fiabesco, con personaggi di grande umanità e ben definiti nei loro movimenti mai privi di senso e coordinati sapientemente. Appropriati ed in stile i bei costumi a cura di Clancy e degne di nota le intense ed affascinanti luci firmate dai light designers Jean Kalman e Fabio Barettin.


La parte musicale è una delizia continua, guidata e condotta da un geniale, intenso e bruciante Myung-Whun Chung. Il direttore d’orchestra coreano, mitico ed amatissimo dai complessi artistici e dal pubblico che gli tributa già dal suo primo apparire sul podio un caloroso saluto, sembra respiri e viva ogni inciso e nota della partitura, donando all’opera una vorticosa ed avvolgente tavolozza multicolore, facendo quasi giocare la fantastica Orchestra del Teatro La Fenice, che lo segue ed aderisce perfettamente al suo disegno armonico e dinamico.


Grande mattatore in scena e possiamo ben definirlo il Falstaff di riferimento del nostro tempo un meraviglioso Nicola Alaimo, che avvince, commuove e conquista ogni ascoltatore con la sua presenza scenica incisiva e di grande impatto, con una voce dalla tecnica perfetta e dal suono brunito e pieno, condite da una simpatia reale e da una vera presa comica attoriale e canora.


Il suo rivale scenico è il Ford di un altrettanto bravo Vladimir Stoyanov, baritono di gran classe e di perfetta musicalità, con una bella voce morbida e potente, che rende coprotagonista dell’opera il geloso marito di Alice, una Selene Zanetti, di bella presenza, con una voce ben condotta di soprano lirico, che sa piegare bene al suo volere con buona competenza tecnica e leggiadria.


Lunari e da brivido i luminosi filati eseguiti da Caterina Sala, una graziosa e pepata Nannetta, con una delicata e gradevolissima voce, di ottima musicalità e sicurezza tecnica.


Portentosa, affascinante e finalmente un vero contralto, Sara Mingardo, una Quickly anch’essa di riferimento per il ruolo come lo è Veronica Simeoni, bella e flessuosa Meg di lusso, dalla voce screziata d’oro morbida e musicale.


L’innamorato di Nannetta, Fenton, è interpretato dal tenore René Barbera, dotato di bella voce luminosa e sicura, con ottimo uso del fraseggio e degli acuti anche in pianissimo nella struggente aria “Dal canto il labbro estasiato” dell’ultimo atto.
Le parti cosiddette di fianco risultano importanti qui e incisive al pari dei ruoli principali, determinate dall’ottima musicalità di Christian Collia (Dott. Cajus), dalla bella personalità e simpatia scenica di Cristiano Olivieri (Bardolfo) e dalla bella voce e forte presenza scenica di Francesco Milanese (un gustoso Pistola).


Il Coro del Teatro La Fenice , guidato dal M. Alfonso Caiani, ha saputo imprimere anche nei pochi momenti a lui destinati dal compositore in quest’opera la sua zampata professionale di altissimo livello, divertendosi e divertendo nella tregenda finale.
Il pubblico numeroso che affollava lo stupendo tempio della lirica veneziana alla fine ha tributato agli artisti l’applauso dei grandi trionfi, ritmato e di lunga durata, tributo altamente meritato da tutti.


FALSTAFF

Commedia lirica in tre atti

Libretto di Arrigo Boito

Musica di Giuseppe Verdi

Personaggi ed interpreti

Sir John Falstaff              Nicola Alaimo

Ford                                Vladimir Stoyanov

Fenton                             René Barbera

Dr. Cajus                         Christian Collia

Bardolfo                          Cristiano Olivieri

Pistola                             Francesco Milanese

Mrs. Alice Ford              Selene Zanetti

Nannetta                          Caterina Sala

Mrs. Quickly                   Sara Mingardo

Mrs. Meg Page                Veronica Simeoni

Maestro concertatore e direttore

Myung-Whun Chung

Regia

Adrian Noble

Scene  Dick Bird

Costumi Clancy

Light designer Jean Kalman e Fabio Barettin

Regista associato e movimenti coreografici Joanne Pearce

Orchestra e Coro del Teatro La Fenice

Maestro del coro Alfonso Caiani

Foto  Michele Crosera