Spettacoli

La Bohème

Il Teatro Regio di Torino riapre al pubblico la sala di Carlo Mollino dopo la chiusura di diversi mesi causata dai lavori e sceglie di farlo con la sua opera simbolo: La Bohème di Giacomo Puccini. E aggiungiamo, finalmente! Tornare a vedere il Teatro Regio riempirsi è stata una gioia grandissima da spettatori e sicuramente anche per gli addetti ai lavori. Speriamo che l’inaugurazione di questa nuova stagione suggelli la fine delle disavventure del teatro. La produzione di Bohème vista in sala è la stessa che sarebbe dovuta essere messa in scena due anni fa quando la pandemia ha messo in pausa tutto, e se la registrazione per lo streaming sul sito del teatro aveva dato un’idea delle sue potenzialità (potete trovare qui la nostra recensione) la dimensione fiabesca e naïf in cui le scene e i costumi (magnificamente creati da Leila Fteita e Nicoletta Ceccolini) ispirati ai bozzetti di Adolf Hohenstein disegnati per la prima assoluta dell’opera tenutasi proprio a Torino immergono lo spettatore quasi sorprendono nella loro semplice efficacia non solo rappresentativa ma anche narrativa. Certo, gesti e movimenti nella regia di Paolo Gavazzeni e Piero Maranghi sono molto di maniera (e le luci di Andrea Anfossi seguono con diligenza quasi didascalica il susseguirsi degli eventi) ma il tutto risulta coerente con l’intento di omaggiare l’anniversario della prima assoluta con cui questa messa in scena è venuta in essere.

Il comparto musicale è di buonissimo livello e composto principalmente da giovani talentuosi interpreti. Maritina Tampakopoulos veste i panni di Mimì con grazia e dolcezza e il soprano greco ha dalla sua un notevole volume e un timbro di raro velluto che sopperiscono all’accento un po’ generico e alla dizione leggermente impastata. Al suo fianco il Rodolfo squillante e teneramente ingenuo del tenore ucraino Valentin Dytiuk. L’emissione è sempre morbida e composta anche nei momenti più drammatici ed il piacevole timbro si adatta perfettamente al personaggio di Rodolfo. Notevoli anche le voci dei tre amici, a partire dallo sfaccettato Marcello di Ilya Kutyukhin. La voce è sicura, sonora ed omogenea ed a questo si unisce l’ottima presenza scenica. Si fa assolutamente onore Riccardo Fassi nel ruolo di Colline interpretando “Vecchia zimarra” con precisione e partecipazione emotiva. Corretto ed efficace nelle scene d’insieme anche lo Schaunard di Vincenzo Nizzardo. Il quartetto di amici porta in scena i momenti più emozionanti di questo allestimento, in particolare l’inizio del quarto quadro.

Convince appieno anche la Musetta di Valentina Mastrangelo che ci è parsa fortunatamente assai poco macchiettistica. Lo strumento fresco e duttile del soprano ha sopperito senza difficoltà ad ogni richiesta della partitura ed è stato coadiuvato dalla competenza scenica e dall’interpretazione intelligente e partecipe della Mastrangelo. Completano il cast il sempre eccellente Matteo Peirone nel doppio ruolo di Alcindoro e Benoît, il buonissimo Parpignol di Sabino Gaita ed i competenti Desaret Lika e Marco Tognozzi, rispettivamente il Sergente di doganieri ed un doganiere.  Impossibile non lodare anche il Coro del Teatro Regio preparato da Andrea Secchi ed il Coro di vochi bianche preparato da Claudio Fenoglio che nel secondo quadro hanno la possibilità di dimostrare tutta la loro bravura. Sempre eccellente anche l’Orchestra del Teatro Regio ma non convince la direzione meccanica, impersonale e priva di colori ed emozioni di Pier Giorgio Morandi, sicuramente competente e precisa ma che non riesce mai ad emozionarsi e ad emozionare. Gli applausi alla fine della rappresentazione sono numerosi e sentiti per questa Bohème forse un po’ olografica ma non priva di meriti con cui il Teatro Regio di Torino ha riaperto le sue porte al pubblico.

A questo link è disponibile la nostra intervista a Valentina Mastrangelo.

LA BOHÈME
Opera in quattro quadri

Musica di Giacomo Puccini
Libretto di Giuseppe Giacosa and Luigi Illica
tratto dal romanzo Scènes de la vie de Bohème di Henri Murger
Prima rappresentazione assoluta:
Teatro Regio, Torino, 01/02/1896

Personaggi Interpreti
Mimì Maritina Tampakopoulos
Rodolfo Valentin Dytiuk
Musetta Valentina Mastrangelo
Marcello Ilya Kutyukhin
Schaunard Vincenzo Nizzardo
Colline Riccardo Fassi
Benoît e Alcindoro Matteo Peirone
Parpignol Sabino Gaita
Sergente dei doganieri Desaret Lika
Un doganiere Marco Tognozzi

Pier Giorgio Morandi direttore d’orchestra
Paolo Gavazzeni e Piero Maranghi regia
Leila Fteita curatrice delle scene
Nicoletta Ceccolini curatrice dei costumi
Bozzetti di Adolf Hohenstein per la prima assoluta al Regio custoditi dall’Archivio Storico Ricordi
Rinaldo Rinaldi pittore scenografo
Claudio Fenoglio maestro del coro di voci bianche
Andrea Secchi maestro del coro
Orchestra e Coro Teatro Regio Torino
Coro di voci bianche Teatro Regio Torino
Nuovo allestimento Teatro Regio Torino

Foto Andrea Macchia cortesia del Teatro Regio