Concerti

Daniele Gatti, Brahms Sinfonia 2 e 4 – Firenze, Teatro del Maggio

Nel terzo concerto dedicato a Johannes Brahms, la Sinfonia n. 2 in re maggiore op. 73 e la Sinfonia n. 4 in mi minore op. 98 si dispiegano in forme trasparenti e vibranti, prodotte con impeto e rigore dall’Orchestra del Maggio e plasmate dal gesto di Daniele Gatti, assertivo e appassionato. Una musica che è incanto melodico e solida costruzione, che si impone nella specificità del suo linguaggio e che affermandosi ci parla dell’assoluto. Due universi sonori che prendono vita in tutta loro potenza espressiva e che, per strade diverse, ci conducono nell’esperienza della bellezza e della verità.

L’esecuzione della Sinfonia n. 2 si distingue per la nitidezza e per l’ampio respiro, nella costante morbidezza degli archi e in un procedere analitico ma di grande compattezza. Il primo movimento ha un attacco delicato e preciso, per poi snodarsi nella sua unitaria varietà, con effetti dal pianissimo al forte che ne increspano la levigatezza. L’Adagio non troppo che segue procede con uno spiccato afflato lirico, punteggiato da sospensioni che ne esaltano il carattere sereno ed elegiaco. Reso con vivacità il terzo movimento, nella brillantezza dei suoni e nell’emergere delle diverse famiglie degli strumenti. L’Allegro con spirito è inizialmente guidato da Gatti con slancio contenuto, per effondersi poi in un luminoso tumulto, dove la forza scaturisce comunque dalla compostezza classica della struttura.

Di straordinaria energia la lettura della Quarta, con sonorità turgide e accenti marcati. Il primo movimento è nostalgico e trascinante, prende l’avvio senza preamboli e, con venature drammatiche, si articola in un’intensa espressività. L’Andante moderato si distende in toni raccolti e meditativi, dove la cantabilità scaturisce con grande dolcezza, mentre il terzo movimento esalta la timbrica e robustezza melodica. La monumentalità del finale viene plasmata in uno stile alquanto grintoso, con le variazioni che una dopo l’altra vengono sbalzate in forme definite e vigorose, realizzando una superba architettura che vibra di emozione.

Un’ondata di entusiasmo travolge Gatti e l’Orchestra. Si conclude così il ciclo su Brahms, nella gratitudine, tra l’altro, per averne potuto esplorare tanto il carattere classicista quanto la tecnica innovativa.

JOHANNES BRAHMS
Sinfonia n. 2 in re maggiore op. 73
Allegro non troppo/ Adagio non troppo/
Allegretto grazioso (quasi Andantino). Presto ma non assai. Tempo I/Allegro con spirito

Sinfonia n. 4 in mi minore op. 98
Allegro non troppo/Andante moderato/Allegro giocoso/Allegro energico e passionato

Direttore
Daniele Gatti

Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino

Foto: Michele Monasta – Maggio Musicale Fiorentino