Spettacoli

Verdi, Messa da Requiem – Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Roma

Giuseppe Verdi continua a esercitare un fascino senza tempo sui giovani musicisti e artisti lirici. Un evento straordinario è stato pianificato per l’inaugurazione dell’Estate a Santa Cecilia, che si preannuncia come un’esperienza indimenticabile per gli appassionati di musica classica. Questa prestigiosa occasione vede i talenti dell’Orchestra dei Conservatori, un progetto didattico del Ministero dell’Università e della Ricerca, impegnati nella Messa da Requiem, capolavoro sinfonico-corale del maestro Verdi.

Sotto la direzione del giovane e talentuoso maestro Alessandro Bonato, classe 1995, i membri dell’Orchestra dei Conservatori, anch’essi giovani e promettenti, mettono in mostra il loro virtuosismo e la loro passione per la musica. Accanto a loro, quattro altrettanto giovani e brillanti stelle nascenti del mondo lirico, Chiara Isotton, soprano, Irene Savignano, mezzosoprano, Vasyl Solodkyy, tenore, e Huanhong Li, basso, portano sul palco voci eccezionali e grande energia.

Inoltre, come ospite d’onore, il Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia sotto la guida del nuovo maestro Andrea Secchi.

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Michele dall’Ongaro

L’importanza di questa serata straordinaria va oltre la sua pura esecuzione musicale. L’evento è parte integrante del progetto #VivaVerdi, promosso dal Ministero della Cultura, che mira a preservare e valorizzare la casa-museo di Giuseppe Verdi a Sant’Agata di Villanova sull’Arda. Attraverso iniziative come questa, si celebra l’eredità e l’influenza duratura di Verdi sulla cultura musicale italiana, offrendo al pubblico contemporaneo l’opportunità di immergersi nella sua musica e nel suo mondo (qui il link alla puntata di Unomattina Estate per l’intervento di Michele dall’Ongaro).

Il 12 luglio, nella suggestiva Cavea dell’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone, Michele dall’Ongaro, presidente e sovrintendente, si è presentato di fronte ad un pubblico numeroso ed entusiasta per presentare una serata straordinaria e il programma di incontri estivi dedicati alla musica classica.

La Cavea dell’Auditorium, location di prestigio e bellezza, si è trasformata in un luogo magico in cui gli appassionati di musica classica si sono radunati per godere di un’esperienza indimenticabile. 

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Alessandro Bonato

Alle ore 21 circa, non appena il sole lascia spazio alla sera, si accendono le luci del palco e iniziano ad entrare i talentuosi giovani musicisti dei conservatori italiani. L’Orchestra Sinfonica Nazionale dei Conservatori italiani è un progetto promosso dal Ministero dell’Università e della Ricerca, dedicato agli studenti dei Conservatori statali e non statali italiani. L’orchestra offre loro un’importante esperienza formativa, consentendo loro di suonare in concerti sotto la direzione di rinomati direttori d’orchestra. Con un repertorio che spazia da Mozart al sinfonismo ottocentesco e alla musica del Novecento, l’orchestra si esibisce non solo nei teatri e nelle sale da concerto, ma anche in teatri all’aperto e con artisti di diversi generi musicali. Questo approccio mira a offrire agli studenti un’esperienza musicale più ampia e diversificata, sviluppando la loro flessibilità e creatività nell’interpretazione musicale.

Successivamente, fanno il loro ingresso il Coro dell’Accademia di Santa Cecilia e i solisti insieme al direttore Alessandro Bonato. Inizia la musica.

Fin da subito, Alessandro Bonato, dimostra una competenza e una passione straordinarie nel suo ruolo di direttore d’orchestra. La sua maestria nella conduzione e la sua profonda conoscenza musicale emergono chiaramente sin dalle prime battute. L’intera compagine orchestrale, sotto la sua guida ispirata, risponde con un livello di preparazione eccezionale.

La straordinaria performance dell’orchestra, direzione di Bonato inclusa, è così sorprendente da rendere quasi impercettibili le differenze rispetto alle esecuzioni offerte da affermate orchestre di professionisti. Il rigore esecutivo, la precisione delle dinamiche e l’interpretazione intensa raggiungono uno standard che si avvicina alle migliori orchestre sinfoniche internazionali.

Il livello di preparazione raggiunto dall’ensemble, grazie alla dedizione e all’impegno collettivo, è veramente encomiabile. L’attenzione ai dettagli, la coesione timbrica e la comunicazione artistica tra i musicisti testimoniano un’elevata professionalità e una profonda comprensione del repertorio eseguito.

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Chiara Isotton, Irene Savignano, Alessandro Bonato, Vasyl Solodkyy, HuanHong Li

L’abilità di Bonato nel modulare le sonorità dell’orchestra e nel trasmettere le intenzioni musicali è degna di nota. Il suo approccio interpretativo, caratterizzato da una sensibilità emotiva e una profonda comprensione del linguaggio musicale, contribuisce a creare un’esperienza di ascolto coinvolgente e appassionante.

È notevole come l’ensemble, guidato da Bonato, riesca a trasmettere con tale maestria l’essenza e l’intensità musicale, rendendo l’esperienza dell’ascolto estremamente gratificante. L’abilità tecnica dei musicisti e la loro profonda connessione con la musica si fondono in una performance di alto livello. 

I solisti chiamati ad interpretare le virtuose parti riservate loro da Verdi dimostrano un talento straordinario e una padronanza tecnica notevole. In particolare, il soprano Chiara Isotton, proveniente dall’Accademia di perfezionamento del Teatro alla Scala di Milano, si distingue per la sua voce di straordinaria bellezza.

Concentrata e determinata, affronta con grande professionalità e impeccabili capacità tecniche le sfide vocali complesse che il Requiem di Verdi presenta. La sua interpretazione si distingue per il timbro carezzevole e morbido, che avvolge l’ascoltatore in un abbraccio sonoro. La sua estensione vocale è notevole e gestisce con agilità e sicurezza i cambi di registro richiesti dalla partitura. Il colore perlaceo della sua voce risalta sia nel registro grave, che nella gamma acuta, sempre controllata e modulata con precisione.

Irene Savignano, il mezzosoprano, proveniente dal rinomato programma “Fabbrica” Young Artist del Teatro dell’Opera di Roma, aveva suscitato qualche perplessità riguardo la sua interpretazione del ruolo di Amneris lo scorso gennaio. Tuttavia, in questa veste, ha senza dubbio trovato la dimensione giusta per esprimere appieno il suo talento e le sue potenzialità artistiche.

La sua performance si caratterizza per un approccio serio e professionale, evidenziando una voce dal timbro scuro e metallico. Questa caratteristica timbrica le conferisce una particolare intensità espressiva e una profondità emotiva che si sposa magnificamente con il ruolo che interpreta. La sua tecnica ben centrata e controllata, permette a Irene Savignano di affrontare con sicurezza le sfide vocali e di modulare con precisione le sfumature dinamiche richieste dal ruolo.

La performance del tenore ucraino Vasyl Solodkyy si distingue per la sua splendida prova, particolarmente notevole nell’esecuzione dell’aria “Ingemisco”. La sua interpretazione di questa intensa e commovente aria dimostra una profonda sensibilità musicale e un’abilità tecnica eccezionale, lasciando apprezzare un timbro brillante ed una voce sicura. 

Il basso cinese HuanHong Li ha dato sfoggio della bellissima voce profonda e sonora, particolarmente apprezzata nell’aria “Mors stupebit”, così come in tutti i diversi interventi all’interno del Requiem.

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Non si possono trascurare le performance in duetto, terzetto e quartetto all’interno dell’esecuzione del Requiem, che si sono rivelate particolarmente suggestive e di altissimo livello professionale. 

L’ultimo grande plauso si rivolge alla professionalità e alla competenza del Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, che ha dato un prezioso supporto alla copiosa compagine di giovani talenti presenti in questa esecuzione. La maestria, la padronanza e l’esperienza musicale e di repertorio in possesso del Coro hanno contribuito a portare questa esecuzione ad un livello superiore.

Il Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia si è rivelato un pilastro fondamentale nella resa complessiva del Requiem di Verdi. L’abilità nell’intonazione, nella precisione d’attacco e nella modulazione delle voci ha creato un tessuto sonoro avvolgente e coinvolgente, fornendo un solido appoggio alla complessa partitura musicale. 

Concludendo, il concerto è stato un trionfo di talento, passione e maestria musicale. L’eccezionale ensemble composto dai giovani talenti dell’Orchestra Sinfonica Nazionale dei Conservatori italiani, guidati con maestria dal direttore Alessandro Bonato, ha dimostrato un livello di preparazione e un’abilità interpretativa paragonabili a quelli di affermate orchestre di professionisti; i solisti hanno saputo catturare l’attenzione del pubblico con le loro interpretazioni vibranti e coinvolgenti e tutto l’ensemble ha realizzato un’esperienza musicale indimenticabile.

VERDI REQUIEM

Direttore Alessandro Bonato
Maestro del Coro Andrea Secchi
Soprano Chiara Isotton
Mezzosoprano Irene Savignano
Tenore Vasyl Solodkyy
Basso HuanHong Li

Orchestra Sinfonica Nazionale dei Conservatori Italiani
Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia

Foto Musacchio, Ianniello, Pasqualini & Fucilla