Spettacoli

Il barbiere di Siviglia – Asti Lirica, Asti

La rassegna Asti Lirica si apre con Il barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini. 

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Enrico Iviglia
, Barbara Massaro, Stefano Marchisio
 e Alberto Comes

“Volli, e sempre volli, e fortissimamente volli”. Le note parole di Vittorio Alfieri, genius loci astigiano, ben descrivono la encomiabile volontà che sta dietro ad Asti Lirica. Un progetto, al suo secondo anno di vita, che ha saputo e voluto riportare l’opera lirica e la musica classica nella città dello spumante. Una realtà che si sta consolidando nel tempo grazie all’ottimo lavoro della amministrazione comunale e del direttore artistico Renato Bonajuto. Per l’apertura quest’anno era previsto Il barbiere di Siviglia, a cui avremmo dovuto assistere nel cortile di Palazzo Michelerio. Il previsto maltempo ha però costretto a mutare i piani e ci ha permesso di riscoprire un luogo un po’ dimenticato ma che ha sicuramente fatto parte della storia teatrale di Asti: il Politeama, oggi Palco 19, una gradevole struttura dei primi del Novecento che oggi viene per lo più usato come discoteca. Questo evento ha riportato la sala al suo uso primo ed anche dimostrato come l’acustica sia decisamente valida. Barbiere si diceva, la più classica delle opere buffe, mai semplice da rappresentare ma che, in questo caso, ha funzionato, soprattutto se consideriamo i mezzi a disposizione ed il prezzo del biglietto particolarmente economico, una rarità di questi tempi e che è stata particolarmente apprezzata dalla cittadinanza che ha portato al sold out in pochissimi giorni. Forse la parte più limitata dello spettacolo è stata quella scenica, il regista Davide Garattini Raimondi ha proposto semplici pannelli colorati che richiamavano la Siviglia moresca, un allestimento minimale, con pochi elementi scenici ma comunque funzionale e colorato e quasi sovraccarico di presenze per il piccolo palco del Politeama. Particolarmente indovinati risultavano i costumi aderenti al periodo storico del libretto, buono l’uso delle luci che accompagnavano lo spettacolo. 

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Diego Savini
 e Claudia Ceraulo


Ottima, nel complesso, la resa musicale dello spettacolo. 

Non possiamo che partire da Enrico Iviglia, qui di casa data la sua origine astigiana. Il tenore, che festeggiava la sua centesima interpretazione come Conte di Almaviva, dimostra una ampia conoscenza dello spartito di cui è evidentemente padrone. La voce ben proiettata in acuto e dal gradevole colore chiaro ha regalato al pubblico in sala sfumature e pianissimi degni di nota. Buona anche la spassosa prova scenica con i suoi noti travestimenti. 

Rosina è Barbara Massaro, la sua prova stupisce soprattutto per le agilità risolte sempre con abilità, gusto ed una buona tecnica. Gli acuti sono limpidi e sonori e il personaggio che ci regala è ricco di verve: una giovane dispettosa e maliziosa. 

Ottima la prova di Figaro, ossia Diego Savini, la voce scura e potente disegna un personaggio divertente, sicuro in acuto, perfettamente calato nella parte. Ottimamente riuscita la cavatina di sortita che gli fa meritare un grande applauso. 

Don Bartolo è Stefano Marchisio, il giovane baritono piemontese si fa notare per una prova assolutamente riuscita, in particolare per la sua incisività nello scavare una parola scenica sempre puntuale, per sillabati perfettamente impostati e per un colore suadente e ricco. Il suo Bartolo non è un uomo anziano, ma un nobile, quasi settecentesco, severo e cinico e grottescamente divertente. 

Ottimo anche il Don Basilio di Alberto Comes dalla voce imponente e tonante. Riuscitissima e molto applaudita la sua Calunnia. 

Completano il cast la Berta della brava Claudia Ceraulo che sa incantare il pubblico con la sua aria da sorbetto e Federico Risodori nel ruolo di Fiorello ed un ufficiale. 

L’Orchestra delle Terre Verdiane viene diretta dal giovanissimo Sirio Scacchetti che riesce a destreggiarsi fra le difficoltà di un cambio di location che non prevede una buca. Apprezziamo soprattutto come abbia saputo mantenere un buon equilibrio fra orchestra e palco. Adeguato il piccolo contributo, di una decina di elementi, del coro dell’opera di Parma. 

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Stefano Marchisio
 e Alberto Comes


Asti Lirica proseguirà nei mesi di giugno e luglio con molti altri appuntamenti, interessanti e particolari, consigliamo agli amici piemontesi e non di seguire con attenzione questa bella manifestazione.

IL BARBIERE DI SIVIGLIA
Melodramma buffo in due atti
Libretto di Cesare Sterbini
Musica di Gioachino Rossini

Il Conte d’Almaviva Enrico Iviglia
Figaro Diego Savini
Rosina Barbara Massaro
Don Bartolo Stefano Marchisio
Don Basilio Alberto Comes
Berta Claudia Ceraulo
Fiorello Federico Residori

Orchestra delle Terre Verdiane
Coro dell’Opera di Parma
Direttore Sirio Scacchetti
Regia Davide Garattini Raimondi

Foto: MorfePhoto