Don Pasquale – Teatro Regio, Torino
Si alza il sipario al Teatro Regio di Torino su una splendida produzione di uno dei capolavori di Gaetano Donizetti, quel Don Pasquale che accosta alla brillantezza di un classico intreccio da opera buffa un’esplorazione psicologica più profonda di quanto avvenisse nei libretti del genere buffo fino a quel momento donandogli una tinta larmoyante ed un sapore agrodolce. Meraviglioso nel significato più proprio di questa parola l’impianto scenico di Eugenio Guglielminetti, riproposto insieme alla ripresa della regia di Ugo Gregoretti da parte di Riccardino Massa, che trasporta come all’interno di un libro tridimensionale illustrato con una tale ricchezza di dettagli da lasciare sbalorditi ricordandoci dell’unicità e del valore del mezzo teatrale. Di grande pregio anche i costumi, anch’essi ideati da Guglielminetti, ed efficacissimo il gioco di luci di Vladi Spigarolo.
Di prim’ordine il cast di solisti chiamati a rivestire vari ruoli, un vero ensemble che crea in ogni momento una perfetta sinergia di intenzioni. Nicola Alaimo, impegnato nel ruolo del titolo, è un Don Pasquale di preziosa caratura vocale e interpretativa. La impeccabile esecuzione musicale è sempre al servizio del testo così come l’accento e la recitazione. Alaimo è pienamente padrone dei suoi mezzi e li utilizza al meglio per restituire un Don Pasquale sfaccettato e pluridimensionale, di profonda umanità. Impagabili gli ad libitum, mai macchiettistici e sempre coerenti all’interno del gusto donizettiano. Al suo fianco, in particolare durante il duetto del terzo atto che si conclude di fronte alla buca dell’orchestra con un valzer improvvisato da Alaimo insieme ad una signora del pubblico ed un breve bis, il perfetto Dottor Malatesta di Simone Del Savio. La voce del baritono è sempre ben proiettata, il timbro è splendido ed anche nel suo caso il fraseggio è inappuntabile.
Completa il trio di protagonisti maschili un Antonino Siragusa in splendida forma nel ruolo di Ernesto. La sua esecuzione conferma la solida competenza e professionalità del tenore: ad una dolcissima “Cercherò lontana terra” fa seguito nel terzo atto un’incantevole “Com’è gentil” che cementa l’ottima impressione. Maria Grazia Schiavo completa splendidamente il quartetto di protagonisti con la sua voce ampia, sicura in ogni registro e musicalissima oltre che con una riuscita performance attoriale. Simpatico e ben tratteggiato il Notaro di Marco Sportelli. L’esemplare sinergia creata dal cast trova sostegno, anzi le proprie fondamenta, nella direzione di Alessandro De Marchi che guida l’orchestra del Regio, l’ottimo coro ed i solisti in una lettura briosa, mirabilmente coordinata, elegante e teatralissima di grande qualità. Un vero peccato quindi che i calorosi applausi al termine dello spettacolo provenissero da una sala piena solo per metà. C’è però ancora modo di assistere alle repliche che termineranno il 1° febbraio, e lo consigliamo caldamente!
DON PASQUALE
Dramma buffo in tre atti
Libretto di Giovanni Ruffini e Gaetano Donizetti
Musica di Gaetano Donizetti
Don Pasquale Nicola Alaimo
Norina Maria Grazia Schiavo
Ernesto Antonino Siragusa
Dottor Malatesta Simone Del Savio
Un notaro Marco Sportelli
Orchestra Teatro Regio Torino
Coro Teatro Regio Torino
Direttore Alessandro De Marchi
Maestro del coro Ulisse Trabacchin
Regia Ugo Gregoretti
ripresa dalla regia Riccardino Massa
Scene e costumi Eugenio Guglielminetti
Movimenti mimici Anna Maria Bruzzese
Luci Vladi Spigarolo
Direttore dell’allestimento Antonio Stallone
Allestimento del Teatro Regio di Torino
Foto di Andrea Macchia cortesia del Teatro Regio