Concerti

Concerto Finale – Mola di Bari, Palazzo Pesce

Com’è ormai consuetudine la nobile e affascinante cornice di Palazzo Pesce, la cui direzione artistica è affidata al mezzosoprano Margherita Rotondi, ospita il concerto di fine masterclass per cantanti lirici e pianisti accompagnatori, svoltosi dal cinque all’otto settembre e tenuto dal soprano Eva Mei e dal maestro Michele D’Elia. Quattro giorni per affinare la tecnica e le interpretazioni di celebri arie e dar modo a talenti provenienti dall’Italia e da oltre confine di misurarsi e migliorarsi costantemente. Dieci i candidati di questa sera, provenienti da Italia e Cina. Il maestro D’Elia, come già fece nello scorso aprile, veste i panni anche di raffinatissimo presentatore della serata, introducendo e contestualizzando ogni brano. Il programma è nutrito e propone un viaggio nel melodramma, dal settecento di Domenico Cimarosa, passando per Bellini e Donizetti, fino al Verdi del Ballo in maschera.

Il giovane tenore Angelo Caprara apre la serata con Pria che spunti in ciel l’aurora, dal Matrimonio segreto di Domenico Cimarosa. La sua voce necessita ancora di crescere, lavorare e maturare dal punto di vista tecnico, prima che interpretativo. Il registro grave non è sonoro quanto i centri, anch’essi in formazione. Da apprezzare comunque l’impegno profuso, certi di un suo futuro miglioramento.

Camilla Console impersona il brillante e arguto personaggio di Norina dal Don Pasquale con l’aria di sortita: Quel guardo il cavaliere/so anch’io la virtù magica. Il timbro è chiaro, il colore brillante, il soprano proietta bene il suono. Interpretativamente mostra di essere a suo agio col ruolo di Norina.

Ancora un Donizetti con Prendi, per me sei libero, da L’elisir d’amore. Ad impersonare il ruolo della capricciosa fittaiuola è il soprano Hu Xuzhi, della quale si apprezza una buona proiezione del suono e un timbro chiaro e fresco, ma le riesce difficile fraseggiare e immedesimarsi nel ruolo, sebbene abbia una buona dizione. Al pianoforte il pianista Liu Minghao, a cui va un vivo apprezzamento per l’esecuzione di una partitura difficile e studiata solo in un giorno, come sottolineato dal maestro D’Elia.

Si passa al Romeo et Juliette di Charles Gounod con Je veux vivre, interpretata dal soprano Nozomi Yamada. La giovane cantante possiede uno strumento dotato di buon volume e rotondità nei suoni. Talvolta la dizione le difetta con qualche O eccessivamente chiusa. Il vibrato è inoltre piuttosto accentuato e il colore è tuttavia molto gradevole. Anche a lei auguriamo di continuare a coltivare la gioia nello studio del canto.

Il soprano Ludovica Casilli è Micaëla nella bellissima aria Je dis que rien m’épouvante dalla Carmen di Georges Bizet. La giovane artista mostra disinvoltura nel bellissimo legato, sorretta da una buona proiezione di un consistente suono, rotondo, dal caratteristico squillo da lirico pieno. Anche come interprete la Casilli soddisfa pienamente.

Il baritono Antonino Giacobbe interpreta Votre toast, l’aria di Escamillo dalla medesima opera. Il baritono, tra le rivelazioni della serata, fa sfoggio di un bel timbro screziato e chiaroscurale, lo squillo è sicuro, brillante e Giacobbe, ottimo esecutore e interprete, è un Escamillo sprezzante del pericolo e certo dell’amore che lo aspetta. La dizione è chiara. D’effetto l’intervento degli altri partecipanti alla masterclass, nonché della stessa Eva Mei, per l’occasione seducente Carmen. Il pianista accompagnatore è Fabio Sebastiano, anch’egli lodevole esecutore.

È ora il turno del soprano Donatella De Luca, giovane promessa già ascoltata nel concorso lirico internazionale Voci in Barcaccia e, dal vivo, sempre a Mola di Bari nello scorso aprile. A lei il compito di eseguire Ebben, ne andrò lontana dalla Wally di Alfredo Catalani. La sua bella voce acquisisce sempre più maturità e rotondità, il colore è prezioso, i registri omogenei e l’esecuzione la vede molto partecipe anche come fraseggiatrice e interprete.

È ora un talentuoso fuoriclasse ad impossessarsi del palcoscenico. Si tratta di Gianpiero Delle Grazie, baritono che esegue Medaglie incomparabili dal Viaggio a Reims di Gioacchino Rossini. Una trascinante esecuzione dell’aria di Don Profondo, l’irto sillabato è risolto mirabilmente. Il giovane artista, il quale, peraltro, si esibisce nella sua Mola, è interprete istrionico, ascoltandolo lo si immagina sul palcoscenico del Rossini Opera Festival. Delle Grazie dà prova di estrema esperienza e perizia nel ruolo. Si potrebbe facilmente pensare che abbia negli anni maturato familiarità con lo stile rossiniano. Non c’è parola, anche nel riprodurre l’accento polacco, russo, inglese, francese e tedesco che questo sbalorditivo cantante non renda comprensibile al pubblico, ormai pienamente conquistato dalla sua travolgente personalità.

È ora la volta del soprano Martina Tragni con la quale abbiamo maturato da circa un anno una lunga consuetudine d’ascolto. Se finora la si è ascoltata in ruoli donizettiani, questa sera debutta con un’aria di Vincenzo Bellini: Eccomi in lieta vesta, da I Capuleti e i Montecchi. Un debutto assoluto nel repertorio belliniano per il soprano, cui tuttavia forse in parte manca l’elegiaco fraseggio che il compositore di Catania richiede, ma l’esecuzione è di tutto rispetto. Estremamente musicale e con voce che acquista sempre più in ampiezza e morbidezza. Dalla sua la Tragni è perfetta belcantista, nel tempo avrà senz’altro modo di acquisire sempre maggior familiarità con lo stile belliniano. A noi non rimane che apprezzare la sua decisione di aver voluto misurarsi per la prima volta con un compositore quale Vincenzo Bellini, perfettamente consapevole dei suoi mezzi vocali e espressivi, la prova di questo nascente astro della lirica è ampiamente superata e apprezzata.

La splendida aria di Renato da Un ballo in maschera di Giuseppe Verdi chiude la serata. A interpretarla è Gustavo Castillo, baritono dalla voce possente, rotonda, regale, squillante, di brunito smalto. Un brivido lungo la schiena corre mentre lo si ascolta fraseggiare e ci si commuove di fronte a tanta grandezza, in lui sembra rivivere l’essenza verdiana: il suo canto è raccolto, ogni frase è porta con maestria ed eleganza, la sua tecnica è sopraffina. Insomma, un Renato da antologia. Siamo ben felici di aver scoperto un giovane baritono che continuerà a incantare un pubblico sempre più numeroso.

Ai partecipanti vengono consegnati gli attestati di partecipazione alla masterclass, mentre il pubblico tributa il giusto entusiasmo a tutti, ai giovani pianisti accompagnatori, all’elegantissimo maestro D’Elia, cui va una particolare lode per aver ricamato con eleganza specialmente l’aria belliniana e al soprano Eva Mei, a cui è richiesto a gran voce di cantare. Come bis a sorpresa la magnanima, materna e generosa artista regala La pastorella di Gioacchino Rossini: un cameo di bellezza che conclude la festosa serata.

Foto di Nicola Parente

PROGRAMMA DEL CONCERTO

1. Pria che spunti in ciel l’aurora
Tratto dal”Il matrimonio segreto” di D. Cimarosa
Canta Angelo Caprara – tenore
2. Quel guardo il cavaliere
Tratto dal Don Pasquale di G. Donizetti
Canta Camilla Console – soprano
3. Prendi per me sei libero trarto dal’ elisir d’ amore di G. Donizetti
Canta Hu Xuzhi – soprano
Liu Minghao – pianoforte
4. Le veux vivre tratto da Romeo et Juliette di C. Gounod
Canta Nozomi Yamada – soprano
5. Je dis que rien m’ épouvante tratto dalla Carmen di G. Bizet
Canta Ludovica Casilli – soprano
6. Votre toast tratto dalla Carmen di G. Bizet
Canta Antonino Giacobbe – baritono
Fabio Sebastiano – pianoforte
7. Ebben, ne andrò lontana tratto da “La Wally” di A. Catalani
Canta Donatella De Luca – soprano
8. Medaglie incomparabili tratto dal “Il viaggio a Reins” di G. Rossini
Canta Gianpiero Delle Grazie – baritono
9. Eccomi in lieta vesta tratto da ” I Capuleti e i Montecchi” di V. Bellini
Canta Martina Tragni – soprano
10. Eri tu che macchiavi quell’ anima tratto da “Un ballo in maschera” di G. Verdi
Canta Gustavo Castillo – baritono