Cin ci la-Teatro Nuovo, Udine
Un teatro all’avanguardia, un gioiello di legno e luci moderno e di ampio respiro, gemma della capitale del Friuli, Udine, ha accolto e festeggiato questa meravigliosa fiaba orientale in musica, un capolavoro dell’operetta italiana che quest’anno festeggia i 100 anni di vita. Scelta intelligente e ben ponderata della direzione artistica del teatro friulano, incarico affidato ad una regina dell’opera italiana che risponde al nome di Fiorenza Cedolins, sublime Tosca o Adriana per nominare solo due ruoli eponimi, che ha trasfuso la sua intelligenza musicale ed il suo brillante intuito artistico nel creare un cartellone ricco di eventi di ogni genere e tipologia del vasto mondo dello spettacolo. Non solo opera, ma anche operetta, sinfonica, concertistica e prosa di altissima qualità, con compagnie di standard elevato italiane e straniere. Domenica 6 aprile il vasto palcoscenico del Teatro Nuovo di Udine ha accolto una delle più importanti compagnie italiane di operetta , la Compagnia Teatro Novecento di ReggioEmilia, che ha offerto al pubblico una versione spumeggiante, irresistibile e musicalmente raffinata dell’operetta in questione
Le title role è stato affidato ad una strepitosa Scilla Cristiano, soprano ammirata in ruoli operistici di grande repertorio quali Traviata e Rigoletto, che qui ha saputo trasfondere la sua arte e bravura tecnica in un ruolo di soubrette, dimostrando una eccellente recitazione e scioltezza di movimenti, oltre ad una seducente figura fisica, ed alla bella voce luminosa, di sicura presa tecnica e luminosi acuti, ben tenuti e ben proiettati. L’artista ha saputo coinvolgere la platea , inebriata dal suo charme e dal suo carisma, regalando momenti di grande teatro. Il suo innamorato, Petit Gris, da lei strapazzato e schernito è stato interpretato da un vero mattatore della scena, l’attore comico per eccellenza Alessandro Brachetti che definirei geniale, nell’esprimere con un solo gesto o un sospiro lo stato d’animo del personaggio e nel saper coinvolgere il pubblico attraverso una comicità raffinata, mai volgare e priva di effetti sopra le righe . La voce è di buona grana, non lirica, ma molto morbida e piacevole. Ma l’attore rivela la sua grandezza nel sapiente uso del ritmo teatrale e nel far risaltare le battute del patner di scena.

Una delicatissima farfalla di acciaio è la definizione giusta per l’eterea ed incisiva Myosotis del soprano cinese Yutong Shen , dalla splendida voce perlacea e con acuti siderali, che ha saputo interpretare il ruolo della principessa cinese con perizia e con una recitazione adeguata e godibile. La sua figurina esile ed aggraziata era in pieno aderente al ruolo.
Come molto azzeccata la scelta di affidare il personaggio del principe suo promesso sposo Ciclamino al tenore Yan Wang, suo conterraneo, molto bravo scenicamente con una voce sicura, anche se a tratti leggermente involuta, ma con buona tecnica e acuti sicuri e lanciati con perizia.
Di bella prestanza e sicurezza scenica il Fon-ki di Fulvio Massa, grande caratterista della scena operettistica italiana, nonchè ottimo baritono, che ha donato alla sua interpretazione grande nobiltà e valore.
Nel personaggio di Rakia, un’attrice di lusso, una grandissima protagonista dell’operetta italiana, Silvia Felisetti, che è una brillante e fantastica Cin ci là in altri contesti ed ha scritto la storia del ruolo (con più di 500 recite al suo attivo). Qui gustosa e sapida caratterista, garbata ed elegante, con una recitazione di gran classe .
La regia a firma di Alessandro Brachetti , ha creato uno spettacolo con un ritmo affascinante e travolgente , che ha coinvolto un pubblico da tutto esaurito, grazie anche ad un apporto visivo veramente spettacolare e fulgido creato da quel grandissimo genio teatrale di Artemio Cabassi, autore delle belle scene e dei fiabeschi costumi .
Il coro nell’operetta italiana è generalmente negletto e in ombra, qui grazie all’apporto entusiasta e professionale del Coro Novecento, che ha divertito divertendosi, cantando con sicurezza e bella tenuta vocale, ha saputo impreziosire uno spettacolo di già ottima presa sull’auditorio.
Una menzione speciale al Corpo di ballo Novecento, aggrazziato e ricco di movimenti fluidi, ben assortiti e gestiti, con coreografie innovative e affascinanti.
Il maestro Stefano Giaroli, direttore d’orchestra, produttore e grande interprete al pianoforte, con gesto sicuro e brillante ha saputo dare un’impronta personale, di ottima presa e ampio respiro, impreziosendo una partitura accattivante e leggera, con sapiente uso dei colori e dei tempi musicali, ben assecondato dall’Orchestra Sinfonica delle Terre verdiane, composta da ottimi professionisti che hanno ottenuto dai loro strumenti un suono unico e fluido .
Il trionfo finale, con applausi ripetuti e continue chiamate al proscenio di tutta la compagnia da parte del pubblico da sold out, ha premiato un’esecuzione davvero ragguardevole e di successo.
CIN CI LÀ
operetta in due atti di Carlo Lombardo e Virgilio Ranzato
Cin Ci Là Scilla Cristiano
Petit Gris Alessandro Brachetti
Myosotis Yutong Shen
Ciclamino Yan Wang
Principe Fon Kì Fulvio Massa
Rakia Silvia Felisetti
coordinamento musicale Antonio Braidi
scene e costumi Artemio Cabassi
realizzati da ArteScenica – Reggio Emilia
Orchestra Sinfonica delle Terre Verdiane
Coro Novecento
Stefano Giaroli direttore
Corpo di Ballo Novecento
coreografie di Salvatore Loritto
regia Alessandro Brachetti
produzione Teatro Musica Novecento