Spettacoli

Nabucco – Festival Verdi 2023, Fidenza

Nel delizioso scrigno del Teatro Magnani di Fidenza, va in scena, in forma di concerto, Nabucco, quarto titolo operistico del Festival Verdi 2023.

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Vladimir Stoyanov
, Marco Ciaponi
 e Marko Mimica


Si rinnova a Fidenza l’appuntamento con le immortali melodie di Giuseppe Verdi. Dopo il debutto lo scorso anno con Il trovatore, il Festival Verdi porta nella sala del Teatro Magnani uno dei titoli più amati tra quelli del Cigno di Busseto, ovvero Nabucco. Per l’occasione si prevede l’esecuzione in forma concertante che, forse, non è poi così inadatta per questo capolavoro verdiano dalla forte vocazione oratoriale. Entrando in sala si rimane colpiti dalla bellezza della camera acustica installata sul palco e resa ben visibile agli occhi degli spettatori. Si tratta di dieci tavole realizzate nel 1871 per il Teatro di Borgo San Donnino da Girolamo Magnani, l’artista decoratore di teatri e grande scenografo dell’Ottocento che lo stesso Verdi volle accanto a sé per alcune delle sue più importanti realizzazioni. La camera del Magnani, nota anche come “Sala da ballo”, fa da sfondo ai complessi del Coro del Teatro Regio di Parma, opportunamente dislocati su una struttura a gradoni. In proscenio si esibisce, poi, un cast di prim’ordine.

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Marta Torbidoni


A partire dal protagonista. Vladimir Stoyanov vanta una consolidata esperienza nel personaggio di Nabucco e, più in generale, nella produzione verdiana. Il baritono possiede una vocalità che, con il suo caratteristico timbro caldo e brunito, si espande facilmente in sala. Si apprezzano, inoltre, la morbidezza del canto spiegato e l’omogeneità tra i registri. Incisivo ed elegante il fraseggio che si colora di accenti vibranti soprattutto nell’ultima parte del dramma.

Marta Torbidoni, nel ruolo di Abigaille, sfoggia un mezzo importante per volume e compattezza. La linea vocale, dalla spiccata musicalità, domina la partitura con duttilità esibendo centri ben torniti e un registro superiore timbrato e sicuro. Preciso ed espressivo il canto di coloratura. Curato e rifinito, infine, il fraseggio, sempre condotto con la giusta espressività.

Marko Mimica dona a Zaccaria la bellezza di un timbro granitico e l’incisività di una emissione dalla facile proiezione. Il basso affronta la parte del sacerdote verdiano con una linea timbrata e ben appoggiata che si espande nei centri con la giusta ampiezza. Scavato e ricco di sfumature l’accento.

Marco Ciaponi, con il suo timbro argenteo, è un Ismaele di lusso. L’organizzazione vocale brilla per compattezza e uniformità nell’affrontare la scrittura verdiana. Incisivo e raffinato il fraseggio, ben valorizzato in ogni singolo intervento del personaggio.

Un plauso particolare a Caterina Piva, in possesso di una vocalità di vellutata lucentezza. Una Fenena, la sua, fiera ed appassionata, capace di cesellare con grande perizia tecnica la sua aria finale.

Marco Miglietta è un Abdallo incisivo e squillante.

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Giampaolo Bisanti 


Completano la locandina il bravo Lorenzo Mazzucchelli, il Gran Sacerdote di Belo, e la musicalissima ed elegantissima Anna di Lei Wu.

La concertazione del capolavoro verdiano è affidata al Maestro Giampaolo Bisanti, al suo debutto nel cartellone del Festival Verdi. Una lettura asciutta ed essenziale, nella quale si odono tutti gli echi risorgimentali della composizione. La conduzione di Bisanti procede attraverso un disegno sfaccettato e variegato di dinamiche che concorrono alla creazione di un tessuto narrativo solenne e, al tempo stesso, intriso di dolente malinconia.

Una prova convincente, dunque, grazie anche al prezioso apporto della Filarmonica Toscanini, coesa ed omogenea nell’assicurare il giusto equilibrio tra buca a palcoscenico.

Sugli scudi, infine, la prova dell’eccellente Coro del Teatro Regio che, grazie alla guida esperta del Maestro Martino Faggiani, riesce a scolpire i numerosi interventi con molteplicità di colori e di sfumature. L’esecuzione del celeberrimo “Và pensiero”, con il suo intimo e dolente raccoglimento, rappresenta uno dei momenti più alti della serata.

Grande successo al termine da parte di una sala che, purtroppo, lasciava intravedere troppi vuoti in platea. Un vero peccato vista la qualità dell’esecuzione.

NABUCCO

Dramma lirico in quattro parti su libretto di Temistocle Solera,
dal dramma Nabuchodonosor di Auguste Anicet-Bourgeois e Francis Cornu
e dal ballo Nabuccodonosor di Antonio Cortesi

Musica di Giuseppe Verdi

Nabucco Vladimir Stoyanov
Ismaele Marco Ciaponi
Zaccaria Marko Mimica
Abigaille Marta Torbidoni
Fenena Caterina Piva
Il Gran Sacerdote di Belo Lorenzo Mazzucchelli
Abdallo Marco Miglietta
Anna Lei Wu

Filarmonica Arturo Toscanini

Direttore Giampaolo Bisanti
Coro del Teatro Regio di Parma
maestro del coro Martino Faggiani

Foto: Roberto Ricci