Spettacoli

Carmina Burana – Contaminazioni Liriche 2024, Savona

Al Festival estivo Contaminazioni Liriche 2024 di Savona, vanno in scena i Carmina Burana di Carl Orff.
 
Nel 1935-1936, il compositore tedesco Carl Orff mette in musica una raccolta di canti goliardici medievali, edita nel 1847 dal poeta tedesco Johann Schmeller. Nasce così la celebre, quanto fortunata, cantata scenica, che, dopo il suo debutto assoluto a Francoforte sul Meno nel 1937, ancora oggi può essere considerata tra i titoli più rappresentati ed amati dal pubblico di appassionati e non. Una composizione originale, e quanto mai complessa, articolata in ventiquattro cantiones profanae su testo in latino misto a volgare, al francese ed altri dialetti germanici. Concepiti per un organico di tre solisti, tre cori (di cui uno di voci bianche), un corposo ensemble orchestrale, due pianoforti e numerose percussioni, i Carmina Burana si sviluppano in tre parti, in ciascuna delle quali vengono esaltate tematiche come la primavera, i canti di taverna e l’amore. Visto l’enorme successo dopo la sua prima esecuzione, fu lo stesso compositore a concepire una seconda versione dell’opera, per soli, coro misto e un organico ridotto composto da due pianoforti e percussioni. Ed è proprio in questa veste che il capolavoro di Orff va in scena nella suggestiva cornice della Fortezza del Priamar che, come ogni anno, ospita il Festival Contaminazioni Liriche, rassegna estiva del Teatro di tradizione dell’Opera Giocosa di Savona.

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Irene Celle, Raffaele Feo, Matteo Loi

Il Maestro Giulio Magnanini legge la partitura con precisione e riesce, attraverso la sicurezza del gesto direttoriale, a sbalzare al meglio i numerosi contrasti ritmici in essa contenuti. Coadiuvato dal prezioso apporto dell’Ensemble di percussioni e dall’istrionica bravura esecutiva di Gianluca Ascheri ed Andrés Jesús Gallucci, Maestri al pianoforte, Magnanini sottolinea abilmente la varietà e la eterogeneità dei cromatismi di una scrittura assai frastagliata. Alla prova direttoriale va, inoltre, il merito di sapere costruire il giusto equilibrio tra i momenti maggiormente percussivi e le oasi di matrice più lirica, in un costrutto generale di sicuro effetto sul pubblico. In evidenza anche la prova della compagine corale che, per l’occasione, vede riunito il coro PhilHarmonia di Sanremo e la corale Polifonica “Il Castello” Rivoli. Una esecuzione complessivamente ben assestata e votata a sottolineare, con pertinenti sfumature, l’efficacia espressiva di ogni singolo momento. In rilievo, senza dubbio, il grandioso inno alla dea Fortuna, rappresentato, come previsto e con egual intensità, in apertura e chiusura del ciclo di brani in cui si articola il capolavoro di Orff. Affiatato e ben assortito il terzetto dei solisti. Il soprano Irene Celle contrappunta i propri interventi con grazia e delicatezza, mettendo in risalto una linea dalla peculiare morbidezza. A Raffaele Feo spetta il compito di affrontare una scrittura a dir poco “scomoda”. Il tenore fa leva su di uno strumento ampio e luminoso, ben sfogato nella regione acuta, caratterizzata dalla giusta proiezione. Il baritono Matteo Loi, poi, colpisce per il calore di un timbro avvolgente e la naturale musicalità di una vocalità omogenea e naturalmente espressiva.

La serata ha attirato un pubblico numerosissimo che ha dimostrato di apprezzare la proposta musicale interrompendo più volte l’esecuzione con timidi applausi. Dopo gli ultimi accordi del celeberrimo “O fortuna” si scatena il tripudio, tanto da richiedere e ottenere, come bis, una nuova ripetizione del brano.
 
 
 
Carmina Burana
Cantata Scenica
Musica Carl Orff
Ensemble di percussioni
Coro PhilHarmonia di Sanremo & Corale Polifonica “Il Castello” Rivoli
Direttore Giulio Magnanini
Pianoforte Gianluca Ascheri, Andrés Jesús Gallucci
Solisti Irene Celle, Raffaele Feo, Matteo Loi

Foto: per gentile concessione del teatro