Spettacoli

Un ballo in maschera – Teatro Regio, Torino

In scena al Teatro Regio di Torino quello che forse è il titolo più atteso della stagione 2023/2024, Un ballo in Maschera di Giuseppe Verdi, che segna anche il graditissimo ritorno di Riccardo Muti alla guida dell’orchestra del teatro della capitale subalpina.

Sulla carta risulta infatti proprio questo ritorno il maggior elemento di interesse della nuova produzione del Teatro Regio di questo capolavoro Verdiano e le attese non rimangono deluse: la lettura della partitura da parte di Muti risulta intensa e sommamente drammatica: tutto “riluce di tetro” in orchestra ed un tragico presentimento aleggia fin dal Preludio con un misuratissimo affresco musicale dalle tinte fosche. La tensione è costante in una inesorabile discesa verso il baratro e i tempi scelti sono ampi, distesi, maestosi e ben rispondono i sempre ottimi professori d’orchestra e interpreti del coro del Regio al gesto di Muti; Caravaggesche le scenografie create da Nicolas Bovey che trasportano all’interno di un imponente palazzo. All’arrivo di Ulrica la vasta sala si divide in due ed il suggestivo spazio scenico creato per il secondo atto vede successivamente campeggiare al centro della scena divenuta completamente nera (quasi un deserto di polveri vulcaniche ed il pensiero corre infatti alle vittime dell’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. grazie anche alle figure rannicchiate a terra disseminate tutto intorno) il piedistallo sul quale troneggiava Ulrica illuminato da un singolo fascio di luce proveniente dall’alto. Se possibile ancora più maestose le scenografie del terzo atto che ospitano il culminare della tragedia. Invero perfetto il gioco di luci di Pasquale Mari e apprezzabilissimi i movimenti coreografici di Alessio Maria Romano che uniti alla presenza su alcuni volti di maschere assimilabili a teschi non possono che rievocare una danza macabra. Tradizionale per impostazione la regia di Andrea De Rosa.

Veniamo ora al cast vocale: Piero Pretti è un eccellente Riccardo. La solennità appassionata della grande aria del terzo atto è solo il coronamento di una prova in continuo crescendo dove si è potuta apprezzare, oltre allo splendido timbro che ben conosciamo, la solidità ed omogeneità di emissione in ogni registro unita ad una ragguardevole agilità in particolare naturalmente nel cantabile del secondo quadro del primo atto. Un’indisposizione ha invece colpito Luca Micheletti cui era affidato il ruolo di Renato. Egli ha stoicamente comunque affrontato la recita seppur con una naturale prudenza. La voce del baritono bresciano pur non al meglio delle sue potenzialità è il solito splendido strumento che apprezziamo e le sue capacità recitative sono indubbie. Si spera in una pronta ripresa per poter affrontare al meglio il debutto in questo ruolo.

Lidia Fridman, Piero Pretti

Fulcro della trama l’Amelia di Lidia Fridman, anch’essa al debutto nel ruolo. Il giovane soprano è in possesso di uno strumento che colpisce per il notevole volume e che sembra formato di affilato metallo. Il suono riempie agilmente la sala l’emissione è però purtroppo un poco disordinata ed il fraseggio piuttosto generico e se risulta sufficientemente convincente nei momenti di concitazione lo stesso non si può dire dei momenti in cui viene richiesto più abbandono lirico. La sua esecuzione è comunque suggellata da un intenso “Morrò, ma prima in grazia” che le vale un sentito applauso del pubblico.

Damiana Mizzi

Dispiace annotare all’Ulrica di Alla Pozniak alcuni difetti di intonazione anche se l’interprete è intensa ed efficace. Note molto positive per l’elegante Oscar di Damiana Mizzi che convince per agilità vocale e presenza scenica sempre pertinente. Completano il cast il buon Silvano di Sergio Vitale e gli ottimi Samuel e Tom di Daniel Giulianini e Luca Dall’Amico. Sempre adeguati gli interventi di Riccardo Rados nei panni del servo d’Amelia e in particolare in quelli del giudice accusatore nel primo quadro del primo atto. Caloroso il successo tributato alla rappresentazione e a tutti gli interpreti da parte della gremita platea del Teatro Regio.

UN BALLO IN MASCHERA
Melodramma in tre atti
Libretto di Antonio Somma
da Gustave III ou Le Bal masqué di Eugène Scribe
Musica di Giuseppe Verdi

Riccardo Piero Pretti
Renato Luca Micheletti
Amelia Lidia Fridman
Ulrica Alla Pozniak
Oscar Damiana Mizzi
Silvano Sergio Vitale
Samuel Daniel Giulianini
Tom Luca Dall’Amico
Un giudice e Un servitore di Amelia Riccardo Rados

Orchestra, Coro del Teatro Regio Torino
Direttore Riccardo Muti
Maestro del coro Ulisse Trabacchin

Regia Andrea De Rosa
Scene Nicolas Bovey
Costumi Ilaria Ariemme
Movimenti coreografici Alessio Maria Romano
Luci Pasquale Mari

Nuovo allestimento Teatro Regio Torino