Spettacoli 2021

Ballo delle Ingrate – Combattimento di Tancredi e Clorinda

Dopo l’inaugurazione con “L’Orfeo”, il Festival Monteverdi prosegue con il dittico “Ballo delle Ingrate”, e “Combattimento di Tancredi e Clorinda”, una nuova produzione del Teatro Ponchielli di Cremona in coproduzione con la Fondazione I Teatri di Reggio Emilia.

Il Ballo delle ingrate, eseguito per la prima volta nella primavera 1608 in occasione delle nozze della giovanissima Margherita di Savoia andata in sposa a Francesco Gonzaga rampollo dei Signori di Mantova, è un esempio preclaro di balletto drammatico. L’azione scenica prevedeva, secondo le ricostruzioni storiche, una schiera di danzatori, capitanati dallo stesso Duca di Mantova e dal figlio Francesco, che scendevano dalla scena alla sala. Nel contempo un corteo di donne condannate all’inferno per non aver obbedito all’amore, era guidato in ballo verso la giovane Margherita di Savoia da suocero e sposo mentre le divinità Amore e Morte ammonivano le donne presenti in sala, e in primis la giovane sposa, a rinunziare all’orgoglio e a cedere alle nozze.

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Sonia Tedla e Giuseppina Bridelli

All’ingresso in sala il pubblico si trova immerso in una sinistra atmosfera dominata da una luce rossa soffusa (light designer Fiammetta Baldiserri) che permea palcoscenico e sala: una probabile allegoria dell’inferno nel quale stiamo metaforicamente entrando.

Il progetto del team creativo ANAGOOR si avvale di un fondale video (regia, video concept, montaggio, scene e costumi a cura di Simone Derai) che racconta le nozze alla corte di Mantova. La giovane Margherita di Savoia, riccamente adornata con l’abito nuziale ci guarda disperata mentre percorre la Galleria degli Antichi di Sabbioneta. I suoi movimenti sono lenti e cadenzati, passi di una danza funebre, in vista dell’inferno che l’aspetta: la vita di corte. Esemplare in tal senso è l’espressione attonita e tristemente impietrita del volto della sposa su cui insiste ripetutamente il fermo immagine (direzione della fotografia Giulio Favotto). Accanto a lei il Duca, il giovane Francesco, e il corteo delle ingrate infernali danzano con movimenti sinuosi, ripresi in slow motion, in una coreografia dal sapore quasi tribale.

Sul palco del teatro troviamo Venere ed Amore, raggiunte poco dopo da Plutone, mentre nel finale una Ingrata, accompagnata da un corteo di tre donne, si unirà al signore degli Inferi. Tutti i personaggi, i cui movimenti sembrano ridotti ai minimi termini, indossano abiti contemporanei: tute e scarpe da ginnastica, l’inferno del consumismo e del logo?

Di buon livello l’esecuzione musicale degli interpreti.

Davide Giangregorio sfoggia una vocalità brillante, seducente nel colore scuro del mezzo, che suona naturale nel registro grave e che passa con disinvoltura dal canto spiegato a quello di agilità. L’interprete è convincente e sembra rivestire i panni di un burattinaio che con pochi gesti delle mani guida i movimenti del corteo infernale proiettato nelle immagini nel video.

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Roberta Mameli, Luca Cervoni e Raffaele Giordani.

Di ottimo livello anche la prestazione di Giuseppina Bridelli, Venere, la cui linea di canto suadente e ben appoggiata, offre una caratterizzazione del personaggio di rilievo che conquista il pubblico.

Pregevoli anche gli interventi di Sonia Tedla, Amore e Cristina Fanelli, una ingrata.

Nella seconda parte della serata va in scena il “Combattimento di Tancredi e Clorinda“, madrigale rappresentativo, su testo di Torquato Tasso, ispirato alla “sua” Gerusalemme Liberata. Il componimento, messo in scena per la prima volta a palazzo Mocenigo di Venezia durante il Carnevale del 1624, racconta il combattimento tra i due paladini, allegoria di una tenzone tra amore e odio e rappresentativa di un conflitto tra identità. La scena è occupata nuovamente da una narrazione cinematografica in cui due giovani della nostra epoca all’interno di una palestra di scherma, si scontrano dando vita ad un combattimento che di fatto va oltre l’azione agonistica fine a sé stessa, ma lascia aperte irrisolte, quanto mai attuali, questioni sulle lotte di genere e sulla violenza. Sulla scena, nel frattempo, i due interpreti di Tancredi e Clorinda restano per tutto il tempo ai lati del proscenio, abbigliati come schermitori, accennando pochi movimenti essenziali mentre al centro il Testo fa da mediatore tra i due contendenti.

La parte del “leone” in questo madrigale è affidata a Testo, qui impersonato da Raffaele Giordani. Una prova eccellente su tutti i fronti; alterna con magistrale sicurezza i momenti di maggiore impeto, quelli dell’azione del combattimento vero e proprio, a quelli di maggior abbandono lirico, esemplare in tal senso il racconto della ferita di Clorinda e della corsa di Tancredi nel portarle l’acqua per il battesimo prima della morte. Vocalmente sicuro e preciso, risulta omogeneo in tutti i registri.

Pregevole anche la prova di Roberta Mameli, Clorinda, che suggella la parte, pur breve per durata, con intensità espressiva e una linea vocale limpida e dotata di ottima intonazione. Particolarmente toccante nel finale, il momento della morte la cui chiusa risulta commovente grazie alle ultime battute intonate a fior di labbro, quasi con un sussurro morente.

Completa onorevolmente il terzetto Luca Cervoni nel ruolo di Tancredi.

Al progetto creativo, che risulta godibile e ben curato in ogni suo dettaglio (soprattutto per la parte della narrazione cinematografica, di fatto la vera protagonista di entrambe le rappresentazioni), corrisponde un altrettanto eccellente prestazione del Maestro Francesco Corti alla guida de Il Pomo d’Oro e contemporaneamente impegnato nel suono del clavicembalo. Il Direttore si mostra a suo agio nella scrittura monteverdiana, ottiene dagli strumentisti sonorità delicate ed incisive, suoni puliti e rotondi; si percepisce l’armonia e l’intesa tra i vari musicisti.

Grande successo di pubblico al termine, sia per gli interpreti e direttore, sia per il team creativo.

Si replica il 25 di giugno a Cremona ed il 6 e 8 luglio al Teatro Valli di Reggio Emilia

BALLO DELLE INGRATE – COMBATTIMENTO DI TANCREDI E CLORINDA
madrigali rappresentativi su musica di Claudio Monteverdi

BALLO DELLE INGRATE

Ballo in genere madrigale rappresentativo di Ottavio Rinuccini
Musica di Claudio Monteverdi.
Amore Sonia Tedla
Venere Giuseppina Bridelli
Plutone Davide Giangregorio
Una Ingrata Cristina Fanelli

COMBATTIMENTO DI TANCREDI E CLORINDA

Madrigale rappresentativo di Torquato Tasso
Musica di Claudio Monteverdi
Clorinda Roberta Mameli
Tancredi Luca Cervoni
Testo Raffaele Giordani
IL POMO D’ORO
Francesco Corti, direzione e cembalo
progetto artistico ANAGOOR
Simone Derai, regia, video, scene e costumi
nuovo allestimento coproduzione Fondazione Teatro A.Ponchielli Cremona, Fondazione I Teatri Reggio Emilia

FOTO MARCO AYALA