Spettacoli

L’Elisir d’amore – Teatro Ponchielli, Cremona

Il magico Elisir di Gaetano Donizetti strega Cremona. 

“Una gallina è soltanto lo strumento usato da un uovo per fare un altro uovo”. Così scriveva, con una certa ironia, lo scrittore vittoriano Samuel Butler e prendiamo a prestito questa frase perché galline, polli e uova sono i protagonisti di questo nuovo allestimento di Elisir d’amore, nato dalla coproduzione fra i Teatri di OperaLombardia, la Fondazione Teatro di Pisa e la Fondazione Teatro Carlo Coccia di Novara. 

Il regista Andrea Chiodi e lo scenografo Guido Buganza ci portano infatti nel colorato pastificio “Adina”, specializzato in pasta all’uovo: il sipario si apre su un’intera parete piena di galline (ovviamente di cartone). Un mondo dalle tinte pastello che guarda all’estetica americana degli anni Sessanta come ci suggeriscono anche i piacevoli costumi di Ilaria Ariemme. Ci troviamo in uno spazio industriale dove i protagonisti ed i loro concittadini diventano tutti operai, Adina è la “padrona” della fabbrica e Dulcamara è un venditore itinerante, giustamente del liquore Vov, per stare a tema. Sicuramente una produzione esteticamente accattivante, rallegrata anche dalle calde luci di Gianni Bertoli, che trova però qualche limite nell’accostarsi al libretto. Non si capisce, ad esempio, dove siano i commilitoni di Belcore a cui lui spesso si rivolge invano e la esibita bisessualità luciferina di Dulcamare, benché attorialmemte ben resa dal bravo Giovanni Accardi, non trova veramente alcun appiglio nel libretto. Una buona idea insomma che andava però forse sviluppata con qualche attenzione in più.  

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Sabrina Sanza e Giacomo Nanni

Sul podio della Orchestra I Pomeriggi Musicali, il Maestro Enrico Lombardi sviluppa un racconto vivace e brioso, un affresco dalle tinte pastello nel quale dolcezza e malinconia sembrano essere i “toni” predominanti. La scelta delle dinamiche avviene nel preciso intento di sottolineare al meglio ogni dettaglio drammaturgico della partitura, tra le più perfette del compositore bergamasco. Significativo e curioso è, inoltre, l’inserimento, nelle ripetizioni di duetti e cabalette, delle variazioni, scritte dallo stesso Lombardi, pratica che testimonia, tra l’altro, un attento studio da parte del direttore della prassi filologica belcantista. Di buon risultato, inoltre, il lavoro condotto sulle sonorità, merito della puntuale professionalità dei complessi orchestrali. Ancor maggior attenzione, inoltre, è riposta nel garantire il giusto supporto al palcoscenico, dove si esibisce una compagnia di canto composta da giovani artisti, per la gran parte vincitori del Concorso di canto AsLiCo.

A vestire i panni di Nemorino è Nico Franchini, in possesso di una vocalità dal timbro luminoso e ben tornito che si articola, con buona compattezza, nella regione centrale come in quella più acuta. La morbidezza dell’emissione viene messa al servizio di un canto sicuro ed espressivo, dando luogo ad una caratterizzazione coerente e sempre credibile del personaggio. Di particolare interesse, inoltre, la tenera esecuzione della celebre “Una furtiva lagrima” nella quale possiamo ascoltare, nella ripresa della seconda strofa, alcune variazioni scritte appositamente da Donizetti stesso.

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Sabrina Sanza e Rosalba Ducato

Al suo fianco, Sabrina Sanza è una Adina aggraziata e spigliata, che si muove sul palco disinvolta e divertita. Sotto l’aspetto prettamente vocale, il soprano sfoggia una linea dalla buona musicalità e piuttosto precisa nell’articolazione della frase. Una prova che riesce a combinare la naturale proiezione della emissione, specie nella regione dei primi acuti, con la giusta efficacia interpretativa.

In particolare evidenza la prova di Giacomo Nanni, la cui lettura del personaggio di Dulcamara riesce a mescolare carisma scenico e compostezza esecutiva. Una caratterizzazione costruita con arguzia e scevra di eccessi caricaturali cui certa tradizione ci ha da tempo abituati. Ottima impressione anche sotto l’aspetto meramente vocale, ove rileva la brillantezza di una organizzazione vocale omogenea e ben sorvegliata.

La statuaria presenza scenica di Giovanni Accardi rappresenta al meglio l’esibita spavalderia e la bonaria tracotanza di Belcore. Parimenti riuscita la caratterizzazione vocale del personaggio, tratteggiato attraverso un canto preciso, di buon volume e facilmente proiettato.

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Sabrina Sanza e Giacomo Nanni

Completa la locandina Rosalba Ducato, una Giannetta frizzante e godibile, all’ascolto come nelle movenze.

Preziosi e di ottimo supporto sono, poi, gli interventi del Coro di OperaLombardia, egregiamente preparato da Massimo Fiocchi Malaspina.

La serata ha registrato una massiccia partecipazione del pubblico che, al termine, si scatena in applausi copiosi e festanti per tutta la compagnia e per il direttore.

L’Elisir d’amore
Melodramma giocoso in due atti.
Musica di Gaetano Donizetti
Libretto di Felice Romani

Adina Sabrina Sanza
Nemorino Nico Franchini
Belcore Giovanni Accardi
Dulcamara Giacomo Nanni
Giannetta Rosalba Ducato

direttore Enrico Lombardi
regia Andrea Chiodi

scene Guido Buganza
costumi Ilaria Ariemme
luci Gianni Bertoli

maestro del Coro Massimo Fiocchi Malaspina
Coro di OperaLombardia

Orchestra I Pomeriggi Musicali

Foto: Andrea Butti