Concerti

Trésors Oubliés – Festival Musica Perduta 2025, Pisa

Res ardua riportare alla luce le cose dimenticate e trasformare il tempo perduto in tempo ritrovato. Difficile, forse folle e quindi impresa da giovani. Non è quindi un caso che il Festival Musica Perduta sia ideato e gestito da musicisti under trentacinque, con la direzione artistica di Pietro Consoloni e con la finalità di riscoprire e valorizzare le composizioni meno note di un repertorio che va dal Settecento ai nostri giorni. Una rassegna di diciassette concerti da settembre a novembre organizzati dall’Orchestra Giovanile Toscana e realizzati in luoghi emblematici della città di Pisa, dalla Procura alla Gipsoteca, dal Museo di San Matteo al Teatro Verdi. E proprio in quest’ultima location si è tenuto il concerto Trésors Oubliér, creato e diretto dal maestro pisano Filippo Barsali che ci conduce in un’originale ricognizione della musica francese del primo Novecento ma di chiara ispirazione settecentesca.

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Filippo Barsali e l’Orchestra Giovanile Toscana

“E’ ben misera cosa quella memoria che lavora soltanto all’indietro” dice la Regina Bianca ad Alice nel Paese delle Meraviglie; e infatti i brani in programma declinano le forme della tradizione classica e barocca secondo le sonorità di un linguaggio moderno e le esigenze di una sensibilità tutta novecentesca. Ma c’è di più. A sottolineare la connessione tra passato e progettualità del presente, non soltanto tesori dimenticati d’Oltralpe, ma anche un nuovo brano del compositore Luca Fialdini, anch’egli nel target anagrafico del Festival. Ad aprire il concerto è infatti Di corteccia e di resina, eseguita in prima assoluta e dedicata allo chef Cristiano Tomei, ispiratore della musica con la sua creazione “Rombo in pineta”, preparato per l’appunto con la corteccia di pino. Una composizione profondamente immersiva, che si mantiene in grande equilibrio tra leggerezza ed incisività, aspetti lirici ed umorismo, e che realizza una minuziosa ricerca timbrica mostrandoci al contempo un timido aggregarsi di cellule melodiche. L’attacco con i pizzicati degli archi gravi e una scrittura acuta dei violini ci raccontano del sorgere di una sensazione o di una vibrazione originaria, sonorità che evocano il tremolio della marina o il brulicare del sottobosco di una pineta, a cui seguono momenti più agitati e venati d’inquietudine. Al centro della composizione prende poi forma un originale dialogo tra l’arpa e il timpano, una cadenza che si spegne lentamente; il suono piano piano si riorganizza, ancora a partire dai pizzicati che però ora più che alle onde rimandano alla materia e al legno, con il tamburellare delle dita sulla cassa armonica dei contrabbassi. L’intera composizione ci appare protesa a immaginare effetti sinestetici, mentre i passaggi ironici che affiorano lungo tutto il brano trovano infine il loro suggello nella decisa e repentina chiusura.

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Luca Fialdini

Di notevole eleganza Le Tombeau de Couperin di Maurice Ravel, in un’esecuzione che ne mette in luce la complessità dell’orchestrazione e la raffinata varietà timbrica. In questo omaggio alla purezza della tradizione del secolo XVIII, la brillantezza di tre movimenti su quattro si incrina nello splendido Menuet, realizzato con nitidezza ma con toni più raccolti ed elegiaci, eco lontani delle ferite della Grande Guerra.
La Suite op 112° Masques et Bergamasque di Gabreel Faurè viene poi plasmata con grande energia, precisione di suono e varietà della dinamica. Anche qui colpisce il Menut tracciato in una modalità intima e intrisa di malinconia.
L’ironia ritorna nella Sinfonietta FP 141 di Francis Puolenc, che guarda con distacco alla forma sonata, rivestendola di nuovi impasti sonori. A dispetto del nome, una struttura assai articolata, viene ricreata puntualmente da Barsali e dall’Orchestra con considerevole forza ed efficaci sospensioni.

Cose antiche e cose nuove vengono molto applaudite da un pubblico attento e partecipe, nella gratitudine per la preziosa occasione di ascolto.

Trésors Oubliér

Luca Fialdini
Di corteccia e di resina

Maurice Ravel
Le Tombeau de Couperin
I. Preélude -Vif
II. Forlane – Allegretto
III. Menuet – Allegro moderato
IV. Rigaudon Assez vif

Gabriel Fauré
Masque et Bergamasque Suite op. 112a
I. Overture – Molto vivace
II. Menut – Tempo di Minuetto. Allegretto moderato
III. Gavotte – Allegro vivo
IV. Pastorale – Andantino tranquillo

Francis Pulenc
Sinfonietta FP 141
I. Allegro con fuoco
II. Molto vivace
III. Andante cantabile
IV. Finale – Prestissimo e très gai

Direttore Filippo Barsali

Orchestra Giovanile Toscana