Orchestra del Teatro alla Scala Maestro del Coro: Bruno Casoni Scene Jullian Crouch Costumi Mark Bouman Luci Fabrice Kebour Milano, 9 novembre 2019. Per la prima volta alla Scala Die ägyptische Helena, raro titolo di Richard Strauss e sua penultima collaborazione con Hugo von Hofmannstal.
I miti archetipici come quello di Elena di Troia hanno attraversato le epoche mutando nei secoli e variando insieme alla mentalità dell’uomo che li ha creati. Elena, la donna per antonomasia, con la sua bellezza e femminilità ed il suo essere causa, volontaria o no, della guerra fra Greci e Troiani ha generato differenti varianti del mito. Nel caso più semplice, nell’Iliade, Elena è oggetto, rapito e conteso, promessa in dono da Afrodite per una scommessa vinta; il dubbio sulla sua colpa nell’abbandono del marito, percorre tutta l’opera. Elena ha parte della colpa o è innocente vittima del volere dei numi? Nell’Odissea la ritroviamo regina di Sparta, pacificata con il marito, mentre riceve Telemaco. Diverso è il caso della versione del mito di Stesicoro e Euripide: qui Elena è una donna innocente, priva di colpe: gli uomini in realtà si sono battuti per un fantasma creato dagli Dei con un pezzo di cielo, quella vera era stata semplicemente trasportata in Egitto, dove aspettava pazientemente il marito. La difesa dell’innocente arriverà anche all’epoca della Sofistica con l’Encomio di Elena di Gorgia da Lentini. Da tutti questi spunti parte Hugo von Hoffmannsthal, poeta e qui librettista di Richard
Strauss: la sua versione del mito è percorso dalla saetta freudiana e alleggerita da una vena ironica. Elena diventa finalmente un personaggio vero, una donna che sbaglia, che tradisce il marito ma che sa farsi perdonare con un sorriso, diciamo si emancipa e decide della sua esistenza. Il mito si fonde qui, per parte della critica, con il richiamo all’Europa divisa e scossa, reduce dalla prima guerra mondiale.
Proprio da questa linea di interpretazione parte il regista Sven-Eric Bechtolf che sceglie di fare raccontare l’intera storia da una grande radio, presente al centro della scena, e mass-media per eccellenza degli anni venti e trenta del Novecento. Questa grande struttura, aprendosi, crea le varie ambientazioni dell’opera ed è costantemente avvolta da belle proiezioni di Josh Higgason che aggiungono ulteriore profondità e spesso scorci di serotina poesia alternati a violenti rimandi a scene belliche della prima guerra mondiale. Interessante l’idea di sostituire il personaggio della conchiglia onnisciente con una bellissima speaker radiofonica dall’abbigliamento madreperlaceo. Riuscite le luci di Fabrice Kebour ed i costumi di Mark Bouman ispirati agli anni venti del Novecento per il primo atto e a tinte più fantasy nel secondo atto.
L’esecuzione di questa partitura, ricca di suggestioni sonore e di ricercate costruzioni musicali, è affidata al Maestro Franz Welser-Möst specialista in questo tipo di repertorio. La sua è una lettura precisa ed accurata, capace di imprimere energico vigore nelle sezioni maggiormente concitate, ma anche di creare sottili ed impalpabili lamine di suono a corollario dei momenti in cui l’elemento magico e sovrannaturale domina la scena. L’Orchestra del Teatro alla Scala ben risponde alle intenzioni del maestro austriaco, risultando precisa e coesa in ogni singolo momento del racconto sonoro. Pur nell’ambito di una prestazione eccellente si può forse notare talvolta una tendenza ad ampliare il volume sonoro portando alcuni membri del cast a forzare il registro acuto.
Il ruolo della protagonista è ricoperto da Ricarda Merbeth, una tra le più acclamate interpreti del repertorio wagneriano e straussiano nel panorama attuale, Kammersängerin della Staatsoper di Vienna. Il soprano tedesco sfoggia un mezzo di buon volume, sicuro in acuto e in grado di affrontare l’impervia e lunga parte con sufficiente agio. Dal punto di vista
interpretativo la sua è una lettura che disegna una virago fiera ed impavida, ma non è sufficientemente sviluppato l’aspetto della seduzione, cruciale e imprescindibile in questo personaggio.
Menelao è interpretato da Andreas Schager, cui vanno i maggiori plausi della serata. La sua prestazione è degna di merito grazie ad uno strumento potente, sicuro e spavaldo che ben risuona nella sala del Piermarini anche nei momenti di maggiore concitazione sonora. Credibile il personaggio, del quale viene messo in evidenza soprattutto l’aspetto iracondo e vendicativo.
La maga Aithra viene qui impersonata da Eva Mei: vocalista di gran classe, mantiene la sicurezza e l’ottima intonazione nel registro acuto sebbene il mezzo di volume contenuto tenda ad essere sovrastato dall’orchestra.
Non completamente a fuoco Thomas Hampson, nei panni di Altair, il quale, pur mostrando ancora una buona padronanza del palcoscenico, risulta affaticato e poco incisivo.
Completano la locandina Attilio Glaser, che interpreta con solido mestiere il ruolo di Da-Ud, Claudia Huckle (Die allwissende Muschel), Caterina Maria Sala, solista dell’Accademia del Teatro alla Scala (Hermione), Noemi Muschetti, Arianna Giuffrida, soliste dell’Accademia del Teatro alla Scala (rispettivamente primo elfo e terzo elfo), Alessandra Visentin (secondo elfo), Tajda Jovanovic (una serva di Aithra), Valeria Girardello, solista dell’Accademia del Teatro alla Scala (nel duplice ruolo di quarto Elfo e seconda serva di Aithra).
Eccellente infine come sempre il coro, qui limitato a brevi interventi di pochi elementi femminili posizionati nei palchi di proscenio e ben diretto da Bruno Casoni.
Successo caloroso, con una accoglienza particolarmente accesa per i tre protagonisti e il direttore da parte del pubblico che lasciava però, nonostante la serata prefestiva e piovosa, alcuni vuoti in sala.
Teatro alla Scala - Stagione d'Opera e Balletto 2018/2019
DIE ÄGYPTISCHE HELENA
Opera in due atti
Libretto di Hugo von Hofmanmannsthal
Musica di Richard Strauss
Personaggi:
Interpreti:
Helena
Ricarda Merbeth
Menelas
Andreas Schager
Aithra
Eva Mei
Altair
Thomas Hampson
Da-ud
Attilio Glaser
Prima serva di Aithra
Tajda Jovanovic
Seconda serva di Aithra - Quarto elfo
Valeria Girardello
Primo elfo
Noemi Muschetti
Secondo elfo
Arianna Giuffrida
Terzo elfo
Alessandra Visentin
Die alles-wissende Muschel
Claudia Huckle
Coro del Teatro alla Scala
Direttore
Franz Welser-Möst
Regia
Sven-Eric bechtolf
Allestimento del Teatro alla Scala
FOTO DI BRESCIA/AMISANO-TEATRO ALLA SCALA
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